Roma, 15 maggio 2020 – Fonti ufficiali di Aden, in Yemen, hanno riferito di almeno 385 persone morte nell’ultima settimana con sintomi compatibili con il Coronavirus, una frequenza di 50 decessi al giorno, 5 volte superiore a quella registrata prima del 7 maggio.
Un allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che sottolinea come molti ospedali nella città sono stati chiusi, e che la metà del personale medico si rifiuta di prestare servizio senza le adeguate misure di protezione personali.
Da questa settimana, i due principali ospedali aperti forniscono solo servizi di emergenza e trattano pazienti con febbre ma non quelli con sintomi di deficit respiratorio. L’ammissione dei pazienti è sospesa, anche per i servizi pediatrici, e sono operativi solo i servizi di urgenza ginecologici o di ostetricia, come l’assistenza al parto. Molti ospedali privati sono chiusi o trattano solo casi cronici ma senza sintomi respiratori o febbre. Ci sono già ripetuti casi di persone che muoiono perché non hanno potuto ricevere le cure necessarie.
“I nostri operatori sul campo assistono a casi di pazienti respinti dagli ospedali, che respirano a fatica o collassano. Ci sono persone che muoiono perché non possono ricevere le cure che in una normale situazione li avrebbero salvati, che vagano da un ospedale all’altro senza poter essere ammessi. Sappiamo di famiglie che hanno perso due o più familiari nelle scorse settimane. Sono tutti segnali di una pandemia che sta facendo presa nel Paese. I centri di trattamento che sosteniamo stanno facendo ogni sforzo possibile per prepararsi al peggio, ma ci occorrono dispositivi di protezione individuale, letti e ventilatori”, ha dichiarato Mohammed Alshamaa, Direttore dei Programmi di Save the Children in Yemen.
Aden sta affrontando contemporaneamente le minacce del conflitto e malattie mortali come la dengue, la chikungunya e il Covid-19. Il picco di pazienti morti con sintomi respiratori, febbre e debolezza moltiplicano le preoccupazioni che il numero degli infetti da coronavirus in città sia molto più alto di quanto riportato.
Al 13 maggio, il numero di casi confermati di coronavirus ad Aden è di 413, compresi 5 decessi. Tre casi sono stati riportati anche a Taiz e Ibb. A livello nazionale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara 72 casi di infezione con 13 decessi, mostrando solo la punta dell’iceberg della pandemia in corso.
Il sistema sanitario nazionale è equipaggiato a malapena per gestire l’epidemia, solo la metà delle strutture sanitarie erano rimaste funzionanti e ora sono ancora meno per gli ospedali che stanno chiudendo. In Yemen, sono solo 500 i ventilatori disponibili e solo 4 laboratori sono in grado di effettuare il test sul coronavirus. Al 2 maggio, i test Covid-19 eseguiti erano 2.004.
Alcune strutture sanitarie sono state convertite in centri di isolamento per Covid-19 che in tutto sono 38 nel Paese, e i posti letto in terapia intensiva per i pazienti Covid-19 sono 520.
Save the Children supporta 4 unità di isolamento, circa 75 unità sanitarie nel Paese, ed è impegnata in campagne di sensibilizzazione sulle misure di prevenzione del Covid-19.
“Il Covid-19 sta spingendo ancor di più questo paese nell’abisso. Il rapido aumento dei decessi ad Aden suggerisce che il virus si stia diffondendo velocemente e ben oltre i numeri confermati. Gli ospedali stanno chiudendo e i pazienti vengono respinti o lasciati morire. Le parti in conflitto hanno irreparabilmente fallito nel garantire il cessate il fuoco e questo sta portando un picco nei decessi, per Covid-19 o altre malattie, e di questo devono rispondere. Bisogna fermare le violenze, per consentire alla popolazione yemenita, agli operatori sanitari e alle organizzazioni umanitarie di concentrarsi sul contenimento del virus. È anche indispensabile aumentare la capacità di effettuare il test diagnostico e la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale, non solo ad Aden, ma in tutto il paese. Sei i dottori non possono svolgere il loro compito e i pazienti non possono ricevere le cure necessarie, i bambini malnutriti e gli altri pazienti più vulnerabili ne subiranno le conseguenze. Il picco di decessi è purtroppo la tragica prova della vulnerabilità della popolazione e del sistema sanitario dello Yemen”, ha dichiarato Xavier Joubert, Direttore di Save the Children in Yemen.
Lo Yemen è già colpito dalla peggiore crisi umanitaria del mondo. L’80% circa della popolazione, 24 milioni di persone, dipende dagli aiuti umanitari, e 10 milioni di bambini sono sulla soglia della fame con 2 milioni di bambini gravemente malnutriti. Con la minaccia dello scoppio dell’epidemia di Covid-19 ci sono stati vari tentativi di stabilire un cessate il fuoco, ma i combattimenti non si sono fermati, con crescenti tensioni tra le parti in conflitto nel sud del paese.