Milano, 22 novembre 2016 – Oltre a curare al meglio i propri pazienti, i migliori ospedali se ne prendono cura in tutti gli aspetti, non solo dal punto di vista clinico ma anche umano. Per questo alla Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano sono appena state introdotte due piccole rivoluzioni: orari di visita non-stop ai pazienti, e una ristrutturazione delle degenze più a misura di persona, che favorisce un modello di assistenza per intensità di cure e che ‘traghetta’ l’attuale struttura verso il futuro Nuovo Ospedale.
Nel dettaglio, la prima novità consiste nell’aprire le porte alle visite dei propri cari: da oggi, tutti i reparti del Policlinico avranno un unico orario di visita ai degenti, non-stop dalle 12.00 alle 20.00. Rimane comunque valida la possibilità per i visitatori di trattenersi oltre l’orario di visita, 24 ore su 24, nel caso il paziente abbia meno di 18 anni o più di 65 anni.
La seconda novità è il completamento del Padiglione Granelli, l’ultimo in ordine di tempo ad avere nuovi spazi ristrutturati: con questi lavori, ora l’intero Policlinico dispone di camere per la degenza con letti singoli o doppi, tutte con bagno privato. Andando così a superare i limiti di reparti fondati oltre un secolo fa, che però non erano più in linea con le esigenze dei percorsi di cura attuali.
“L’ospedale – spiega Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico – è ora pronto per reggere gli anni che ci separano dalla realizzazione del Nuovo Ospedale, in condizioni adeguate ai bisogni dei pazienti”.
“Quella a cui stiamo andando incontro non è una semplice ristrutturazione – commenta Maria Domenica Cappellini, direttore del Dipartimento di Medicina interna del Policlinico – ma una vera e propria occasione per rivedere tutti i percorsi di cura e di assistenza, e per riadattarli a misura di paziente. Parliamo di persone fragili, spesso anziane e che soffrono di molte patologie contemporaneamente. Sono casi complicati, in cui si sovrappongono diverse terapie e diversi specialisti; anche per questo, un percorso di cura che sia pienamente efficace non può che avvenire in un luogo capace di affrontare il caso a tutto tondo. La figura di riferimento è l’internista, che ha il metodo e le capacità di definire le priorità per il bene del paziente, e di poter fare la differenza anche dal punto di vista socio-economico. Poter indirizzare subito il percorso di cura verso le scelte più efficaci, piuttosto che essere in grado ad esempio di evitare terapie inutili o in conflitto tra loro, ha senz’altro un beneficio sia sulla salute del paziente che sui conti del Sistema sanitario”.
Da domani cominceranno i trasferimenti di alcune Unità Operative, in modo da assegnare i nuovi spazi nel più breve tempo possibile e minimizzando i disagi per l’attività ospedaliera.
I trasferimenti e le ultime ristrutturazioni, in sintesi
- Ad oggi sono stati riorganizzati, e resi più a misura di paziente, 195 posti letto sui circa 900 di cui il Policlinico dispone.
- Al terzo piano del Padiglione Granelli, da domani, si costituirà la nuova Area Medico Geriatrica, in stretto raccordo con il Pronto Soccorso dell’Ospedale. Qui saranno ospitati i reparti di Medicina ad indirizzo Allergologia e immunologia, Emostasi e trombosi, e Geriatria, per un totale di 60 posti letto.
- È stato ristrutturato anche il secondo piano del Granelli, per un totale di 36 posti letto, dove è ospitata la Medicina Interna.
- Al primo piano del Padiglione Guardia-Accettazione, sopra il Pronto Soccorso, sarà collocato il reparto di Medicina ad alta intensità di cura (44 posti letto). Sempre qui troveranno spazio ulteriori 13 letti “di tipo dipartimentale”, preziosi per eventuali ricoveri in sovrannumero (ad esempio dovuti a picchi di accessi in ospedale dovuti alla stagione influenzale). Questo trasferimento è previsto per il 30 novembre.
- Infine, le aree dei Padiglioni di via Pace permetteranno di realizzare in tempi rapidi la nuova Camera Mortuaria del Policlinico, nell’ottica di fornire un’assistenza più decorosa e rispettosa alle persone che vorranno dare l’ultimo saluto a un proprio caro.
fonte: ufficio stampa