Roma, 1 luglio 2021 – Sulla variante Delta. “È una previsione non difficile dire che diventerà dominante. Ciò che si vede nel mondo, dalla Russia all’Australia, dimostra come le caratteristiche di maggiore contagiosità di questa variante fa sì che prevalga sulle altre”. Così il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus.
“Dovremo convivere con questo virus e gestire con buon senso le occasioni di maggiore libertà, mantenendo sempre l’attenzione e facendo andare sempre alla grande la vaccinazione. Quello che sta avvenendo in Inghilterra lo vedremo fra 2-3 mesi anche da noi. Loro hanno aperto prima e hanno lasciato al virus occasioni di infezioni. Hanno avuto 65mila casi in settimana, però con solo 78 decessi, a dimostrazione dell’efficacia della vaccinazione con due dosi. Questo ci deve rendere più tranquilli”.
“La malattia è rara nei soggetti completamente vaccinati. Con il tracciamento dovremo schiacciare tutti i focolai che si creeranno, ma è verosimile ci sarà un rialzo dei contagi. Terza dose per le varianti? Per un vaccino aggiornato ci vogliono dei tempi di realizzazione, ci vogliono almeno 3 mesi. Immagino che un’eventuale terza dose di richiamo possa attuarsi nel 2022. Bisogna capire anche qual è l’effettiva durata della vaccinazione. Magari si potrebbe ripetere annualmente la vaccinazione ai soggetti più anziani come accade per l’influenza”.
Mascherina non impedisce trasmissione variante Delta? “Sappiamo che le mascherine chirurgiche hanno un’efficacia nel ridurre nel soggetto sintomatico la diffusione e una protezione limitata al 20-30%. In un discorso teorico più la malattia è contagiosa e meno la barriera ha effetto, ma non direi che è inutile”.
(fonte: Radio Cusano Campus)