Vaccino, come il microbioma influenza la risposta immunitaria
A cura del prof. Nicola Cotugno, Research Unit in Perinatal and Congenital Infections, University Department of Pediatrics, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Roma, 19 ottobre 2018 – I vaccini hanno cambiato la storia della medicina aumentando notevolmente l’aspettativa di vita media, e allo stato attuale prevengono ogni anno circa 3 milioni di decessi nel mondo. Tuttavia, un numero altrettanto grande di vite potrebbe essere risparmiato grazie ad interventi vaccinali più efficaci diretti verso le popolazioni a rischio quali: bambini di paesi in via di sviluppo, immunodeficienti, gestanti, neonati prematuri, anziani e pazienti oncologici (WHO).
Numerosi studi scientifici hanno recentemente posto in relazione il microbiota umano, l’insieme di batteri simbiotici che vivono nel nostro corpo, con la capacità di rispondere alle infezioni, e di conseguenza alle vaccinazioni.
Per tale motivo, una chiave terapeutica per aumentare l’immunogenicità dei vaccini è rappresentata dalla modulazione del microbiota attraverso l’utilizzo
di pre- e pro- biotici. Tale intervento, condotto in recenti studi su bambini provenienti da paesi in via di sviluppo, ha infatti mostrato un miglioramento della risposta verso vaccini contro Tetano, Poliovirus, Rotavirus e Tubercolosi. Questo approccio, volto a riequilibrare la flora intestinale, potrebbe guidare nei prossimi anni, non solo la personalizzazione di vaccini già esistenti, ma anche la ricerca rivolta a malattie tuttora orfane da vaccini (HIV, HCV, Zika, etc.).