Milano, 28 novembre 2017 – Spesso i media riportano l’isolamento in determinate regioni o città dei primi casi di influenza. Perché è importante saperlo?
“I vaccini si basano su determinati virus – spiega Fabrizio Pregliasco virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano – E’ possibile che i virus subiscano delle variazioni differenziandosi così da quanto si conosceva nel momento in cui i vaccini sono stati prodotti”.
L’isolamento dei primi casi serve proprio a verificare se gli stipiti circolanti sono simili a quelli previsti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella composizione stabilita a febbraio.
Monitorare questo aspetto è importante per due motivi: confermare la protezione che la vaccinazione influenzale garantisce in prima battuta e valutare eventuali interventi da implementare nel caso si assistesse ad una mutazione molto importante di uno o più componenti.
“La storia degli ultimi anni evidenzia uno scarso cambiamento della composizione dei virus protagonisti della stagione influenzale, confermando l’efficacia della vaccinazione – conclude Pregliasco – è comunque dovere delle istituzioni sanitarie monitorare, a tutela della salute pubblica, quali sono i ceppi prevalenti e come si muovono nel nostro paese”.