Roma, 16 marzo 2021 – “No alla psicosi da vaccini ,fate parlare solo Ema e Aifa e che sia un giudizio indipendente”. Cosi l’Unione medica euromediterranea (Umem) e l’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), insieme al Movimento internazionale Uniti per Unire e all’osservatorio interculturale anti Covid-19, esprimono la loro grande preoccupazione per quanto riguarda la campagna di vaccinazione in Italia e in Europa che sta registrando giorno dopo giorno un rallentamento nei numeri delle persone vaccinate e con decisioni che non aiutano ad accelerare la campagna di vaccinazione con trasparenza e fiducia.
Urge far parlare solo le agenzie che hanno il compito di controllare e certificare la validità dei vaccini e indagare sugli effetti collaterali in modo trasparente, indipendentemente da pressioni politiche ed economiche.
“In numerosi paesi la campagna di vaccinazione è iniziata dopo la campagna in Europa e sta procedendo con fiducia e senza colpi di scena di continuo. L’Ema e l’Oms devono collaborare di più e monitorare tutte le notizie che riguardano il coronavirus e i vaccini per combattere la disinformazione e sfiducia nei confronti dei vaccini, che purtroppo sta aumentando di continuo per colpa di informazione e decisioni discordanti tra di loro.
“Urge accelerare le autorizzazioni per quanto riguarda gli altri vaccini già utilizzati in numerosi paesi con validità scientifiche, e bisogna lasciare le guerre, gli scontri e le divisioni politiche tra i paesi europei, tra l’Europa e l’Inghilterra, tra l’Europa e la Russia; bisogna rendere trasparente gli accordi tra la Commissione europea e le case farmaceutiche, che purtroppo lasciano molti sospetti su questa collaborazione; bisogna comunicare e informare con trasparenza su tutti i vaccini e non solo su alcuni.
E ancora, bisogna indagare sui motivi degli effetti collaterali, se sono collegati direttamente al vaccino AstraZeneca, al modo di effettuare il vaccino, e sulla storia clinica delle persone decedute dopo il vaccino o che hanno avuto effetti collaterali, che su oltre 17 milioni di persone vaccinate in Europa e Regno Unito sono stati segnalati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 di embolia polmonare. Il tromboembolismo venoso è una patologia molto comune che rappresenta la terza malattia cardiovascolare più frequente, in Italia 166 episodi di tromboembolismo al giorno indipendenti dal vaccino”.
Così dichiara Foad Aodi, presidente Amsi e UMEM e membro registro esperti Fnomceo, che chiede al Governo italiano e alle Regioni italiane di divulgare informazioni tempestive e modalità di proseguimento in modo unitario ed eguali per tutte le persone che stanno aspettando la seconda dose o chi era già in prenotazione per combattere la psicosi e paura da vaccini in Italia, in Europa e nel mondo.
“Facciamo alcuni esempi: oggi è previsto l’arrivo di 92 mila dosi del vaccino AstraZeneca in Libano e tante persone non vogliono fare il vaccino dopo le ultime notizie, in Giordania sono arrivate 144 mila dosi tramite il programma Covax, l’Arabia Saudita tranquillizza la sua popolazione per l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Infine denunciamo anche il fallimento della Commissione Europea e del suo mancato sostegno a favore del programma Covax per colpa delle divisioni politiche”, conclude Aodi.