Per i medici di famiglia l’approvazione del Piano nazionale vaccini è un passo in avanti decisivo. Il presidente Claudio Cricelli: “Queste misure di profilassi sono pratiche mediche indispensabili. La loro accettazione dovrebbe essere un requisito fondamentale per i dipendenti del Servizio Sanitario e per tutti i membri delle Società scientifiche. Grazie anche ai nuovi LEA aumenta l’offerta di salute per i cittadini”
Firenze, 20 gennaio 2017 – “Plaudiamo all’approvazione del Piano nazionale vaccini. Chi vuole fare parte della comunità scientifica del Paese deve accettare le evidenze scientifiche. Una di queste riguarda proprio i vaccini, che costituiscono una pratica medica indispensabile e imprescindibile. Queste strumenti fondamentali di profilassi dovrebbero rappresentare un obbligo assoluto per i clinici. Proponiamo cioè che sia considerato non opponibile da parte dei medici convenzionati e dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale l’obbligo di accettare, oltre alle leggi sanitarie dello Stato, anche gli atti di programmazione e di indirizzo fondati su evidenze scientifiche incontrovertibili, come quelli previsti nel Piano Nazionale Vaccini”.
Un obbligo che per il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), dovrebbe riguardare in primo luogo gli iscritti alle società scientifiche.
“In questi giorni – continua il dott. Cricelli – sono avvenuti due passaggi fondamentali per la sanità italiana: innanzitutto l’approvazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che contengono un particolare focus sull’estensione delle garanzie vaccinali e sulla relativa copertura finanziaria per le Regioni. In secondo luogo l’approvazione del Piano nazionale vaccini 2017-2019 da parte della Conferenza Stato-Regioni, che implica una nuova concezione della prevenzione attraverso azioni concrete, in linea con quanto previsto dal Piano nazionale della Prevenzione. In un momento di crisi economica sta aumentando l’offerta del Servizio Sanitario Nazionale ed è importante che i cittadini siano consapevoli di queste opportunità”.
“Il ddl Gelli sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari prevede che l’operato dei medici sia riferito a evidenze chiare e pubbliche – conclude il dott. Cricelli – E le linee guida, che diventeranno accessibili per tutti, conterranno le buone pratiche che i medici saranno obbligati a seguire per salvaguardare la salute dei cittadini. In vista della definitiva approvazione di questo provvedimento che comporterà l’accreditamento delle Società Scientifiche in grado di realizzare le linee guida per il nostro Paese, intendo proporre all’esecutivo della SIMG una norma regolamentare che preveda l’obbligo per tutti i soci iscritti o che intendano richiedere l’iscrizione alla SIMG di accettare, rispettare e applicare le buone pratiche della Medicina e della Sanità come previsto dall’art.5 del ddl Gelli, incluso l’obbligo all’informazione, all’adesione alle campagne vaccinali e alla somministrazione dei vaccini. In difetto sarà negata l’iscrizione alla SIMG. Suggerisco inoltre che questa norma regolamentare sia estesa a tutte le Società che intendano essere riconosciute secondo quanto previsto dal ddl Gelli”.
fonte: ufficio stampa