Dopo l’approvazione del Ministero, è giunta l’adozione della Conferenza Stato-Regioni del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie esprime grande apprezzamento per novità come la distinzione del Piano triennale dal Calendario annuale e l’introduzione di obiettivi specifici. I medici di famiglia auspicano anche ulteriori passi avanti, come incentivi per le regioni più virtuose, l’anagrafe vaccinale e un ruolo centrale della Medicina Generale. Per il prossimo autunno fondamentale un’inversione di tendenza nella copertura vaccinale contro l’influenza
Roma, 4 agosto 2023 – La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie esprime grande soddisfazione per l’adozione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 da parte della Conferenza Stato-Regioni, che ha fatto seguito all’approvazione del Ministero della Salute. Vi sono importanti novità, che permettono di guardare anche verso ulteriori obiettivi.
Il PNPV 2023-2025
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso l’Intesa sul “Piano nazionale di Prevenzione vaccinale (PNPV) 2023-2025” e sul “Calendario Nazionale Vaccinale”, frutto della collaborazione delle Regioni con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Piano individua i benefici per la salute pubblica e per il bilancio delle spese sanitarie attraverso la prevenzione; allarga l’offerta vaccinale e il numero di vaccini da somministrare a tutti i soggetti a rischio; resta poi distinto dal Calendario Nazionale Vaccinale, aggiornabile in base ai futuri scenari epidemiologici.
Inoltre, tra le altre novità, il PNPV garantisce armonizzazione delle strategie vaccinali tra le Regioni, promuove la vaccinazione attraverso reti professionali di MMG e specialisti, identifica obiettivi da perseguire nel triennio.
La soddisfazione dei medici di famiglia
“Accogliamo con estremo favore l’approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, una decisione che attendevamo da tempo – sottolinea il prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Questo documento riporta una serie di importanti provvedimenti, a partire dal rilievo attribuito alla prevenzione. La distinzione del Piano triennale dal Calendario annuale è poi una decisione fondamentale, visto che consentirà di aggiornare la programmazione periodicamente a seconda delle novità dei vaccini disponibili, delle raccomandazioni delle società scientifiche e delle contingenze epidemiologiche”.
I prossimi obiettivi indicati dalla SIMG
Il PNPV rappresenta un’importante novità, che pone lo slancio per ulteriori passi avanti, su cui la SIMG si impegna a indicare il percorso.
“L’introduzione dei target di copertura vaccinale rappresenta un’indicazione molto importante, che potrà essere avvalorata con l’identificazione di una correlazione tra il raggiungimento o meno di questi obiettivi e possibili incentivi economici per le regioni più virtuose – evidenzia Alessandro Rossi, Responsabile Ufficio di Presidenza SIMG – Sarà inoltre importante superare le disomogeneità tutt’ora esistenti tra le Regioni in merito all’offerta di singoli vaccini e l’integrazione tra cure primarie e Dipartimenti di Prevenzione. Inoltre, per il prossimo futuro auspichiamo un impulso verso l’anagrafe vaccinale, strumento che può rivelarsi molto utile per noi Medici di Medicina Generale per identificare quali pazienti cronici siano vaccinati e in che misura. Infine, auspichiamo una maggiore definizione del ruolo centrale della Medicina Generale nella presa in carico della vaccinazione dell’adulto”.
Le vaccinazioni per il prossimo autunno: influenza e Covid
“Il PNPV aggiunge una cornice generale alla circolare ministeriale già pubblicata nei giorni scorsi in merito alla raccomandazione vaccinale contro l’influenza – aggiunge Rossi – In tal senso, auspichiamo un’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione, quando i tassi di copertura sono stati drammatici sia negli over 65 che nelle categorie a rischio. Ci auguriamo che il Piano possa dare nuovo slancio anche alla campagna antinfluenzale. Infine, auspichiamo che la vaccinazione per il Covid rimanga una vaccinazione di sanità pubblica e dal prossimo autunno ci sia una ripresa dell’offerta attiva per le categorie a rischio, perché ancora oggi, pur con conseguenze meno nefaste del passato, ogni giorno il Covid fa ancora molte vittime tra i soggetti fragili”.