Prof. Fabrizio Pregliasco: “La stagione influenzale sarà di media entità con una stima tra i 5 e i 6 milioni di casi, la variante più diffusa è l’H1N1 adeguatamente coperta dal vaccino”. Un inizio di ottobre estivo ha allontanato il pensiero dell’influenza, ma il brusco abbassamento delle temperature di questi giorni e l’imminente cambio di stagione possono rappresentare una minaccia per la nostra salute: ecco perché la vaccinazione antinfluenzale non deve essere rinviata
Milano, 20 ottobre 2023 – Ripartono i servizi di informazione di Osservatorio Influenza per la popolazione, alle porte della nuova stagione influenzale 2023/2024. La nuova stagione influenzale è alle porte e, dopo un inizio di autunno con temperature ancora calde, ci avviciniamo al periodo caratterizzato dalla circolazione del virus dell’influenza e dei virus simil-influenzali.
È partita in questi giorni la campagna per il vaccino anti-influenzale raccomandato per tutta la popolazione e in particolar modo per le categorie più a rischio come bambini, anziani sopra i 60anni e persone con patologie croniche per le quali, le complicanze legate all’influenza, possono rappresentare un rischio importante.
Nella passata stagione la copertura della vaccinazione influenzale nella popolazione generale è stata del 20.2%, percentuale molto lontana dalla raccomandazione del Ministero della Salute che indica come soglia il 75% come obiettivo minimo e il 95% come obiettivo ottimale. In Italia si stima che l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi in eccesso, di cui 1000 per polmonite e influenza e altri 7.000 per altre cause. L’84% dei decessi riguarda persone di eta ≥ 65 anni.
“Il modo migliore per prevenire l’influenza è aderire alla campagna di vaccinazione, secondo i criteri adottati dalle Regioni e indicati dal Ministero della Salute. Una forte raccomandazione per i soggetti più fragili, ma anche un invito alla popolazione sana e più giovane. Non dobbiamo dimenticare che viviamo in comunità e che chiunque può essere un veicolo di trasmissione inconsapevole verso le persone che devono essere maggiormente protette. Quest’anno ci aspettiamo una stagione di media intensità con ca 5-6 milioni di casi a cui aggiungere tra gli 8 e i 10 milioni di forme derivate dagli altri virus respiratori”, afferma il prof. Fabrizio Pregliasco, Direttore scientifico di Osservatorio Influenza, Direttore della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell’Università degli studi di Milano e Direttore sanitario d’azienda dell’IRCCS ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano.
Dal 2015 Osservatorio Influenza è impegnato a fare informazione e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del vaccino influenzale, accogliendo e dando risposta alle domande del pubblico, e mettendo in primo piano le notizie di maggiore attualità toccando anche tematiche satellitari all’influenza come l’impatto delle forme para-influenzali dovute agli oltre 250 virus e le varianti del Covid-19 che circolano durante la stagione invernale, e le corrette abitudini per allontanare il rischio di contagio.
“Siamo una popolazione più attenta, questo è l’insegnamento che la recente pandemia ci ha lasciato. Le abitudini adottate nell’emergenza come l’igienizzazione delle mani, l’utilizzo della mascherina, la gestione più attenta degli spazi sono aspetti fondamentali per limitare la diffusione dei virus, che molte persone hanno reso parte della propria routine. La vaccinazione influenzale chiude un cerchio virtuoso che rafforza il muro della protezione”, conclude il prof. Fabrizio Pregliasco.
La vaccinazione, che è gratuita, è rivolta in particolare a donne che all’inizio della stagione epidemica di trovano in gravidanza, a soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, a soggetti di età pari o superiore a 65 anni, agli addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo. Viene anche raccomandata ai donatori di sangue, ai bambini sani nella fascia di età tre i 6 mesi e i 6 anni e vista la contemporanea presenza del covid anche ai soggetti di età compresa tre i 60 e 64 anni.
Nel nostro paese sono disponibili diversi vaccini antinfluenzali grazie anche al lavoro di ricerca e innovazione scientifica che punta a offrire risposte sempre più personalizzate in base all’esigenza e all’età delle persone.
- Vaccini inattivati (split – composti da frammenti dei virus influenzali e sub unità, vale a dire composti solo dagli antigeni di superficie del virus influenzale (emoagglutinina HA e neuraminidasi NA). Questi vaccini possono essere somministrati in tutte le fasi della gravidanza.
- Vaccino inattivato quadrivalente su culture cellulari (VIQcc): contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B cresciuti su culture cellulari.
- Vaccino inattivato quadrivalente adiuvato (VIQa): Uno dei vaccini quadrivalenti contiene l’adiuvante MF59, un’emulsione olio-in-acqua composta da squalene come fase oleosa. L’adiuvante ha lo scopo di facilitare l’adeguata risposta immunitaria partendo da una minore quantità di antigene. Gli altri prodotti inattivati non contengono un adiuvante. È raccomandato nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
- Vaccino inattivato quadrivalente ad alto dosaggio (VIQhd): contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B contenente 60mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale. Ciò garantisce una maggiore risposta immunitaria e una maggiore efficacia. Raccomandato per la popolazione over 60 anni.
- Vaccino quadrivalente a DNA ricombinante (VIQr): Indicato dai 18 anni di età questo vaccino è sviluppato tramite la tecnologia del DNA ricombinante.
- Vaccino quadrivalente vivo attenuato (LAIV): è un vaccino che viene somministrato tramite spray intra-nasale e autorizzato per l’uso di persone di età compresa tra i 2 e i 18 anni di età.
Il medico di medicina generale o lo specialista di riferimento indirizzeranno verso la scelta più opportuna.