Roma, 22 aprile 2021 – L’importanza della vaccinazione contro il Covid-19 di una classe di soggetti a maggior rischio di complicanze come quella degli epatopatici, l’identificazione delle categorie prioritarie e il concetto di fragilità nel campo delle malattie di fegato sono state al centro della discussione nel webinar organizzato dall’AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato).
Nel primo intervento l’immunologa Antonella Viola ha evidenziato quello che definito “il grande errore della prima fase vaccinale: “non abbiamo dato priorità per rischio clinico, ma abbiamo vaccinato per categorie professionali”. Ma tuttavia per la professoressa Viola a livello generale si può guardare con ottimismo ai prossimi mesi: “già per questa estate mi aspetto che il virus si comporti come l’anno scorso, con meno aggressività. Con l’estate si completerà una buona parte della campagna vaccinale e con tante persone vaccinate, in molti potranno ricominciare a spostarsi e a vivere normalmente. Penso che questo sia l’ultimo periodo difficile, in estate ne saremo fuori se il virus non muta”.
La riunione online, organizzata da AISF, con la moderazione del prof. Alessio Aghemo (prof. Ordinario di Gastroenterologia dell’Università Humanitas di Rozzano (MI) – Segretario dell’Associazione in carica) e del prof. Francesco Paolo Russo (prof. Associato di Gastroenterologia dell’Università di Padova) è stata l’occasione per presentare il documento AISF sulla vaccinazione per il Covid-19 negli epatopatici.Una serie di indicatori analizzati dal Comitato AISF, dal prof Massimo Puoti, Infettivologo dell’Università di Milano, e dal dott. Salvatore Piano, Ricercatore in Medicina Interna dell’Università di Padova, hanno evidenziato i rischi di decorso severo della malattia con una elevata mortalità nei pazienti con cirrosi epaticae con epatocarcinoma.
Per loro e per i pazienti in attesa di trapianto di fegato la priorità del vaccino è essenziale e nella Categoria 1 del piano di vaccinazione sono stati inclusi anche i soggetti di diabete di tipo 2 che prendono almeno due farmaci, gli obesi e i pazienti con immunodepressione secondaria a terapie farmacologiche.
Sul tipo di vaccino da preferire, AISF e gli esperti intervenuti hanno convenuto che le indicazioni dell’AIFA e del Ministero della Salute (che riservano i vaccini ad mRNA alle categorie a più alto rischio infettivologo e immunologico e i vaccini ad adenovirus ai soggetti over 60 a basso rischio) ricalcano un profilo di sicurezza ed efficacia ottimale e hanno dimostrato che, in ogni caso, anche negli epatopatici, i rischi legati al contagio sono di gran lunga superiori a quelli connessi alla procedura vaccinale.
L’evento che ha avuto una larga partecipazione è stato il primo di un ciclo di appuntamenti online che l’AISF ha programmato per il prossimo futuro a scopo divulgativo e a partecipazione libera.