Roma, 29 marzo 2019 – “Dopo il Molise anche il Veneto ha pensato di ricorrere all’aiuto dei medici pensionati per colmare i pesanti vuoti negli organici delle aziende ospedaliere, proponendo loro contratti libero professionali. Il problema si risolve solo eliminando subito, come chiediamo da tempo, il numero chiuso e di procedere ad una reale programmazione in funzione dei bisogni reali del Paese e, contestualmente, immaginare l’ampliamento delle scuole di specializzazione”.
Lo afferma Raffaele Lanteri, segretario nazionale della Ugl Università e segretario regionale della federazione Ugl Medici Sicilia, che aggiunge: “In molte regioni i concorsi vanno deserti e i posti banditi rimangono vuoti, mentre nelle corsie la situazione si sta facendo sempre più pesante, rischiando di diventare una vera e propria emergenza in tempi brevissimi. Una situazione che aggrava la carenza di giovani medici professionisti da immettere nel sistema sanitario nazionale”.
“Solo con i due interventi da noi indicati – conclude il segretario – eviteremo che il nostro Paese venga colonizzato da operatori sanitari già formati e provenienti dall’estero, mentre i nostri giovani continuano a sognare, rimanere delusi e magari costretti ad emigrare o a cambiare mestiere”.