Finanziato un progetto europeo della Città della Salute di Torino per lo studio delle fragilità cognitive che predispongono ad Alzheimer e demenze senili.
8-9 aprile: Giornate Neurologiche torinesi, presso il Centro di Biotecnologie molecolari di Torino
Torino, 7 aprile 2016 – La malattia di Alzheimer e le demenze correlate costituiscono un problema drammatico per la sanità. Causa il costante aumento della popolazione in età senile, la percentuale di pazienti affetta da deficit cognitivo grave sta aumentando in modo esponenziale. A tutt’oggi non esistono cure efficaci per tali malattie e, se non verranno trovati trattamenti efficaci almeno nel rallentarne l’evoluzione, i sistemi sanitari delle società occidentali arriveranno al collasso. Una delle strategie potenzialmente migliori è quella basata sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce della malattia di Alzheimer.
La terza edizione delle Giornate Neurologiche torinesi, che si terrà l’8 e 9 aprile 2016 dalle ore 9.00, presso il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino (via Nizza 52 – Sala Darwin), tratterà questo e numerosi altri argomenti di interesse neurologico, fornendo un aggiornamento sui meccanismi neurobiologici e sulle prospettive terapeutiche.
Uno degli argomenti di maggior rilievo sarà la presentazione della nuova sindrome chiamata “cognitive frailty”. Vista la drammaticità del problema delle demenze è divenuto necessario identificare gli individui a maggior rischio di deficit cognitivo. La cognitive frailty fa parte del più ampio gruppo delle frailties, le condizioni di fragilità individuale che possono predisporre a diverse malattie. I soggetti con cognitive frailty hanno un alto rischio di sviluppare malattia di Alzheimer ma anche di ospedalizzazione precoce e di morte.
Il Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute e dell’Università di Torino (diretto dal prof. Lorenzo Pinessi) ha recentemente vinto, quale capofila europeo, un progetto di ricerca Horizon 2020 che ha l’obiettivo di identificare precocemente le condizioni di frailty utilizzando devices, quali tablet, telefoni cellulari e sensori non invasivi. Una diagnosi precoce di tale condizione permetterà di intervenire sia sotto il profilo terapeutico che quello comportamentale per prevenire la demenza.
Un altro argomento di particolare interesse sarà quello dell’importanza dell’alimentazione nella prevenzione delle malattie neurologiche. Un corretto apporto alimentare, infatti, può essere un fattore protettivo nei confronti della malattia di Alzheimer così come di altre malattie neurodegenerative. In particolare, studi sugli animali da esperimento hanno dimostrato che un apporto calorico limitato, la cosiddetta “caloric restriction”, ha un effetto di tipo protettivo sul cervello e può allungare in modo significativo la durata di vita.
Infine, si parlerà dei nuovi “vaccini” per l’emicrania, delle nuove terapie per i disturbi del sonno, della malattia di Parkinson e dei tumori cerebrali.
fonte: ufficio stampa