Il team di Medicina legale dell’Università di Torino ha, inoltre, sviluppato l’App gratuita Selfie Forensic ID che utilizza i dati dentali quale ausilio nel riconoscimento delle vittime
Torino, 22 ottobre 2019 – L’Istituto di Medicina legale dell’Università di Torino, coordinato dal prof. Giancarlo Di Vella, lancia la campagna di informazione “iDENTIficami”, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica, le autorità e in particolar modo le famiglie delle persone scomparse, sul processo di identificazione personale attraverso la più ampia raccolta di informazioni di natura dentale. Attraverso la collaborazione dell’associazione Forensic Odontology For Human Rights (AFOHR), la campagna è tradotta in otto lingue.
L’iniziativa ha l’obiettivo di potenziare la raccolta di informazioni utili alla definizione del profilo biologico dei soggetti non identificati, al fine di rendere possibile in tempi più rapidi il processo di identificazione di quelle vittime non più riconoscibili visivamente. L’autopsia orale e la raccolta di informazioni dentali sulla persona scomparsa sono dati fondamentali per la più rapida ed efficace identificazione e per il rispetto dei diritti umani delle vittime.
“Ai fini di un riconoscimento personale certo, l’odontoiatra forense è il professionista che ricava tutte quelle informazioni dentali utili ai fini identificativi – spiega il prof. Emilio Nuzzolese, ricercatore di Medicina legale dell’Università di Torino – e procede quindi non solo dalle radiografie e dalle schede odontoiatriche, ma anche dall’analisi di altri presidi connessi con la persona scomparsa, eventualmente ancora in possesso dei familiari, come le mascherine per lo sbiancamento dentale, un paradenti sportivo o una placca per il bruxismo notturno”.
Nei prossimi convegni internazionali di Scienze forensi sarà presentata la campagna “iDENTIficami”, che prosegue il percorso innovativo di promozione delle migliori pratiche nella identificazione personale già incominciato nel 2017 attraverso la prima App gratuita (ideata dal Prof. Nuzzolese) chiamata Selfie Forensic ID. La App consente all’utente di effettuare un selfie del proprio sorriso mediate parametri sovrapponibili ad un archivio dentale e lo rende disponibile sui social media. In questo modo è amplificata nella rete la diffusione di informazioni relative ai denti anteriori, utile ausilio al possibile riconoscimento personale ovviamente tramite odontoiatri forensi.
“L’identificazione personale – conclude il prof. Nuzzolese – avviene attraverso la raccolta e la comparazione di informazioni dentali oltre che genetiche e, quando possibile, attraverso le impronte digitali e altri caratteri individualizzanti. Tuttavia, la procedura odontologico-forense rappresenta il metodo più veloce ed economico, peraltro in grado di delineare un profilo generico del soggetto da identificare, fondamentale per il restringimento del campo di indagine delle persone scomparse”.