Lucca, 12 dicembre 2019 – Per gli adolescenti diventa sempre più impossibile vivere senza chat, social e video online. Questo è quanto emerge dallo studio realizzato dalla Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze su una popolazione studentesca di 650 ragazzi nella provincia di Lucca, effettuato durante lo scorso anno scolastico. Dall’indagine, ad esempio, è emerso che un ragazzo su quattro (25,89%) ha problemi di dipendenza da Internet. E un altro 40% si sente irritabile se non riesce a collegarsi.
Per valutare “la dipendenza da Internet – ha spiegato Armando Piccinni, docente straordinario di psichiatria alla Saint Camillus University di Roma e presidente della BRF – abbiamo osservato un punteggio medio di dipendenza del 39,54%. Questo risultato significa che in media i partecipanti tendono ad utilizzare il web come mezzo per sfuggire e anche per far fronte alle proprie emozioni. In base alle domande rivolte al campione è emerso inoltre – aggiunge Piccinni – che il 25,89% dei partecipanti si sente triste se non è in grado di connettersi ad Internet, e tende ad essere ansioso ed irrequieto quando non è online”.
“Ciò che è interessante notare – prosegue ancora Piccinni – è che il 40,60% vorrebbe ridurre la quantità di tempo trascorsa su Internet, ma gli riesce difficile farlo”. Dall’indagine è emerso anche che, ad esempio, alla domanda “Quando pubblichi un post sui social network sei eccitato/a al pensiero dei commenti che riceverai?” quasi il 50% del campione ha risposto “spesso” o “molto spesso”.
Lo studio, che è stato effettuato a Lucca in collaborazione con il Provveditorato agli Studi e con l’avallo della responsabile, la dottoressa Donatella Buonriposi, sarà ampliato durante quest’anno scolastico: coinvolgerà, infatti, 5mila studenti di tre province toscane (Lucca, Massa Carrara e Livorno).
Alla conferenza era presente anche l’assessore alla formazione del Comune di Lucca, la professoressa Ilaria Vietina, che ha sottolineato come sia “fondamentale analizzare e assumere le informazioni fondamentali per comprendere le insicurezze dei nostri ragazzi. E le scuole sono fondamentali in questo. Ma è prioritario che le informazioni ora portino a degli interventi concreti. Sarà su questi dati, infatti, che anche l’amministrazione ora si metterà a lavorare”.
Un messaggio di ringraziamento è arrivato anche dal viceministro della Salute, il dottor Pierpaolo Sileri che, pur non potendo essere presente per impegni istituzionali, ha voluto inviare un messaggio alla Fondazione BRF e all’Ufficio Scolastico Regionale per complimentarsi con l’iniziativa: “La scuola può e deve diventare il luogo privilegiato per l’educazione ai sentimenti e per la lotta alle dipendenze, dal cibo, dalle droghe, dall’uso di internet. La dipendenza quasi sempre nasconde un vuoto, che va colmato aiutando la persona a coltivare il proprio talento e le parti migliori di sé”.