Bari, 23 novembre 2017 – Il suono della musica per contrastare il rumore dei pensieri negativi. Se fosse un ritornello suonerebbe probabilmente così, costruito su una sequenza di accordi in grado di aggiungere ritmo a una classica partitura. Ma è qualcosa di più, una vera stagione musicale, quella che l’Istituto Tumori di Bari ha deciso di regalare ai pazienti e che nella sua contaminazione di suoni e voci riflette proprio quel ritornello.
Tanta anima e qualche effetto speciale: il progetto dal titolo “La musica nel cuore”, pensato per i pazienti dell’Istituto guidato dal Direttore Generale Antonio Delvino, nato all’interno delle attività di umanizzazione proposte dal Servizio di Psiconcologia in collaborazione con il centro studi “Il salotto delle Arti”, affiderà ad artisti di grande spessore il compito di sciogliere le tensioni della quotidianità, portando con il cuore la propria musica agli ammalati. Il risultato? Uno spartito di serenità e armonia nonostante la malattia e la fragilità che incombono, così da rendere straordinaria la giornata di chi è abituato a una routine ben più ‘afona’.
Ma la musica che echeggerà dagli androni antistanti i reparti, così da consentirne la fruizione diretta anche ai pazienti con difficoltà deambulatorie, suonerà soave anche alle orecchie di familiari e operatori.
La stagione si inaugura domani, a partire dalle 10.30, con “Il libro dei ricordi”, un mélange di colori musicali inediti interpretati da due strumentisti e musicisti dalla solida esperienza artistica: Vito Ottolino alle chitarre e Vincenzo Maurogiovanni al basso. Due artisti provenienti da percorsi formativi differenti si incontrano sul territorio sconfinato dell’improvvisazione condividendo le proprie composizioni. Il progetto si articola su materiali tematici ispirati a vari mondi sonori, i cui contenuti armonici vengono puntualmente ampliati ed esplorati da spazi solistici improvvisati.
Prossimo appuntamento il 15 dicembre: Leopoldo Sebastiani con basso elettrico e loop station porgerà al pubblico “Conversation with myself”. E poi, si prosegue fino a primavera inoltrata con un cartellone zeppo di buona musica.
“La musica fa da impulso ai pazienti affinché si proiettino in una condizione di maggiore vitalità e di incontro con se stessi – non hanno dubbi dal servizio di Psiconcologia dell’Oncologico – È così che le emozioni che il musicista avverte mentre si esibisce vengono trasferite al pubblico, con la conseguente attivazione dei circuiti della gratificazione e del compenso, fino a ridurre la tensione psichica”.
Mentre le sensazioni positive corrono lungo le righe del pentagramma, lo spettro della malattia resta indietro.