Milano, 4 ottobre 2022 – I nuovi farmaci e le nuove tecnologie per “sognare un mondo senza dialisi”. Saranno questi i temi del 63° Congresso della Società Italiana di Nefrologia, che si svolgerà dal 5 all’8 ottobre a Rimini. Un momento di dibattito e confronto, presentato questa mattina in conferenza stampa a Milano, che sintetizza le complessità di una disciplina aperta, in evoluzione, e sempre più necessaria.
Al centro della discussione del 63° Congresso della SIN, quindi, ci saranno i biomarcatori allo studio per diagnosi più precoci e terapie più efficaci, le novità diagnostico-terapeutiche e l’indissolubile legame rene-cuore. Ma non solo. Ampio spazio sarà infatti dedicato alle novità introdotte dall’intelligenza artificiale e dalla video-dialisi, dal rapporto tra malattie renali con diabete, obesità, microbiota, alimentazione e fitness.
“La malattia renale, specialmente nelle fasi iniziali, è poco sintomatica e quindi poco intercettabile dal punto di vista epidemiologico”, spiega Piergiorgio Messa, presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN) – La stima del numero di pazienti con qualsiasi grado di malattia renale in Italia si aggira su numeri che vanno tra il 7 e l’8% della popolazione generale, che vuol dire circa 5 milioni di soggetti. Ovviamente i gradi sono estremamente variabili e per fortuna le forme molto avanzate, cioè quelle che richiedono terapie sostitutive come la dialisi o il trapianto, riguardano un numero relativamente basso di soggetti, circa 50 mila fra dializzati e altrettanti portatori di trapianto”.
Le malattie renali si caratterizzano quindi per essere estremamente diffuse ma ‘silenti’ e con tassi di mortalità elevati. “Specialmente nelle fasi più avanzate – spiega ancora Messa – sono aggravate da comorbilità, specialmente cardiovascolari, molto più elevate rispetto a soggetti che non hanno una patologia renale cronica. Da qui l’importanza di poterle diagnosticare in tempo e poter fare tutti gli interventi che servono non soltanto ad evitare che progrediscano fino alla dialisi, ma a ridurre tutte quelle condizioni di comorbilità che possono alterare la durata e la qualità della vita”.
La diagnosi precoce e le nuove cure per i soggetti affetti da patologie renali saranno quindi i temi chiave del 63° Congresso della Sin. “Negli ultimi anni – commenta Stefano Bianchi, Presidente eletto della Società Italiana di Nefrologia (SIN) – la nefrologia si è arricchita di molte strategie terapeutiche che si sono rivelate efficaci nel rallentare la progressione della malattie renali e nel ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari, che nella popolazione in dialisi sono particolarmente elevati. Numerosi studi hanno validato nuovi farmaci, quindi abbiamo oggi la possibilità di trattare efficacemente la malattia renale e di ridurre il ‘burden’ cardiovascolare. Ma soprattutto dobbiamo diagnosticare precocemente la malattia, perché la malattia renale non è sintomatica per un lungo periodo della sua evoluzione. Quindi dobbiamo andare a cercarla e trattarla efficacemente per poter sognare un mondo senza dialisi”.