Brescia, 8 settembre 2018 – Lo zaino? Comprato. Penne e matite sono in ordine nel loro astuccio. I libri? Ordinati. Esame della vista? Prenotato. Questa sarebbe la lista ideale prima del ritorno a scuola che a settembre vedrà impegnati migliaia di bambini, eppure solo il 50% di essi è stato sottoposto ad una visita oculistica prima dei 12 anni (dati USA).
In Italia il 70% dei genitori segue le raccomandazioni e porta il bambino dall’oculista intorno ai 3 anni ma il 30% rimane fuori dai controlli. Inoltre dopo il primo check up non ci sono visite successive a meno che il piccolo non riferisca qualche problema o genitori e insegnanti non si accorgano di qualche segnale.
Eppure si stima che un bambino su 4 (il 25%) abbia un problema visivo che può interferire con l’attenzione, la capacità di lettura, l’apprendimento e lo sport.
“Sono molti i bambini che convivono con un disturbo della visione – spiega il prof. Luciano Quaranta, Specialista in Oftalmologia e Responsabile del Centro per il Glaucoma degli Spedali Civili di Brescia – in età prescolare vede male un bambino su 20 mentre dopo i 6 anni il problema balza a 1 su 4, la miopia ad esempio, che interessa il 25% della popolazione, insorge tra i 12 e i 14 anni. L’ipermetropia invece è diffusa tra i piccolissimi mentre a 17 anni interessa lo 0,5% dei ragazzi. Gli screening visivi proposti nelle scuole possono non essere sufficienti e indurre un falso senso di rassicurazione. È più opportuno seguire il calendario dei controlli previsti a 6 e 12 mesi e poi a 3 e 6 anni con controlli periodici ogni due anni. Anche i bambini infatti sono colpiti da miopia, ipermetropia, astigmatismo, strabismo ecc. l’ambliopia ad esempio è piuttosto comune già prima di due anni colpendo il 2-3% dei bambini”.
L’osservazione da parte dei genitori è preziosa: verificare se gli occhi sono in asse o se invece presentano uno strabismo anche lieve, accorgersi se il bambino strizza gli occhi di frequente o ha scosse irregolari degli occhi, riferisce mal di testa o fastidio alla luce, lacrima o ha bruciore oppure reclina la testa o avvicina gli occhi al foglio mentre fa i compiti o disegna sono segnali importanti che devono portare ad un controllo oculistico. Alcuni problemi devono infatti essere corretti tempestivamente per evitare che si stabilizzino.
“I genitori spesso credono che lo strabismo sia destinato a risolversi spontaneamente ma non è sempre così, come spesso il mal di testa in età pediatrica è causato proprio allo sforzo effettuato dagli occhi di accomodare la visione e compensare ad esempio un difetto di vista. Il bambino che non vede bene infatti fa uno sforzo per mettere a fuoco le immagini e in questo modo affatica gli occhi” conclude il prof. Quaranta.
I cinque più comuni difetti visivi dei bambini
- Strabismo – E’ facilmente identificabili perché gli occhi non sono allineati e il bambino più riferire di vedere doppio.
- Ambliopia – E’ la diminuzione dell’acutezza visiva monolaterale. E’ opportuno intervenire al più presto perché in caso contrario il difetto tende a stabilizzarsi.
- Ipermetropia – E’ causata da un occhio ‘corto’ per cui riceve la luce e forma l’immagine non sulla retina ma dietro. Porta ad uno sforzo per vedere bene e rende necessario l’uso di lenti correttive.
- Miopia – Il disturbo è caratterizzato da un occhio troppo lungo in cui la luce ricevuta forma l’immagine davanti alla retina. La correzione prevede l’uso di occhiali.
- Astigmatismo – E’ un difetto di refrazione che provoca una distorsione dell’immagine provocato da una anomalia del potere diottrico della cornea