Milano, 21 dicembre 2021 – Migliorare il benessere dei piccoli pazienti durante il loro percorso di cura ma anche quello dei genitori che li assistono ogni giorno, senza dimenticare gli ambienti in cui i bimbi vengono al mondo. E’ questo il cuore dei tre progetti che si sono aggiudicati il bando del Policlinico di Milano per l’umanizzazione delle cure: 100.000 euro complessivi che nei prossimi mesi serviranno a valorizzare ulteriormente l’accoglienza e l’attesa nell’Ospedale, per renderla sempre più a misura di genitore e di bambino.
Il bando è stato fortemente voluto da Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano e della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. La Fondazione Patrimonio gestisce le proprietà rurali del Policlinico e i proventi di questa attività vengono restituiti ogni anno all’Ospedale per finanziare la ricerca scientifica, le attività dei beni culturali e l’umanizzazione delle cure. Proprio in questo spirito è stato ideato un primo bando per assegnare 100mila euro ai tre progetti di umanizzazione più meritevoli, selezionati tra 17 proposte candidate dai professionisti dell’Ospedale.
“L’umanizzazione delle cure è un tema particolarmente caro per me – spiega il presidente Giachetti – sono convinto che un ospedale, oltre allo specifico dovere di curare, debba porre attenzione anche ad un altro tipo di cura, quella verso la parte più umana e fragile delle persone. I pazienti o i loro famigliari che entrano in reparto per un ricovero o una visita devono trovare un ambiente accogliente, caldo, e una serie di attenzioni che rendano il vissuto ospedaliero come un’esperienza positivamente percepita”.
“In questo caso i tre progetti vincitori riguardano la sfera materno-infantile, un ambito particolarmente delicato che coinvolge l’intero nucleo famigliare: quando un bambino entra in ospedale, infatti, tutta la sua famiglia entra con lui, fisicamente ed emotivamente – prosegue Giachetti – Grazie a questi progetti di umanizzazione sarà possibile migliorare i processi di cura attraverso nuovi servizi e ambienti accoglienti dotati di nuove tecnologie e devices, che agevoleranno medici e sanitari nel rapporto con i piccoli pazienti, le loro mamme e i papà”.
La valutazione dei progetti è stata svolta da esperti nel campo dell’architettura e dell’umanizzazione, esterni all’ospedale e indipendenti, nel rispetto dei principi di competenza, imparzialità, assenza di conflitto di interesse e pluralità di giudizio. Nell’assegnazione, si è tenuto conto – tra le altre cose – delle aree d’intervento, della coerenza dei progetti con l’obiettivo di umanizzazione e della sostenibilità nel tempo.
“Il benessere di una persona – spiega Laura Chiappa, direttore sanitario del Policlinico di Milano, in prima linea per l’umanizzazione dei reparti – non si raggiunge solo curandola per la sua patologia, ma anche prendendosi cura degli aspetti ambientali, sociali, emotivi che la circondano. Umanizzare un percorso significa anche rendere i luoghi di cura più aperti e accoglienti, pensando al comfort non solo del paziente ma anche dei suoi famigliari, che possono essere i genitori di un bimbo ricoverato ma anche il caregiver di una persona anziana. I progetti di umanizzazione selezionati vanno senz’altro in questa direzione, e contribuiscono a rafforzare l’idea di un Policlinico sempre più a misura di persona”.
Ad aggiudicarsi il primo posto è stato il “Miglioramento del percorso di cura del bambino ipoacusico in ambito audiologico” proposto da Diego Zanetti, direttore dell’Audiologia. Questo progetto si propone di migliorare il benessere dei piccoli pazienti audiolesi e dei loro genitori, realizzando percorsi dedicati alla musicoterapia infantile, adeguando l’acustica delle stanze in cui si fanno i test audiometrici e separando meglio i percorsi dei pazienti, per evitare inutili attese. La proposta si è aggiudicata 40mila euro dal bando.
Al secondo posto si è piazzato il progetto della “Family room per la Terapia Intensiva Pediatrica” proposto dall’anestesista Giovanna Chidini. L’idea è quella di offrire alle famiglie dei piccoli pazienti un ambiente confortevole dove concedersi un po’ di riposo e alleviare le fatiche e lo stress dell’ospedalizzazione, senza allontanarsi dal proprio bambino. Al progetto sono stati assegnati 20mila euro, che saranno impiegati per creare un ambiente rilassato, colorato e comodo, dotato anche di doccia, poltrone reclinabili per dormire e rilassarsi, microonde, decorazioni alle pareti e un’illuminazione calda.
Il terzo posto, infine, è occupato dal progetto “Umanizzazione del luogo della nascita” presentato da Enrico Ferrazzi, direttore dell’Ostetricia. Il suo obiettivo è trasformare le sale del travaglio e del parto per renderle ancora più accoglienti e rilassanti, sfruttando luci, colori e musicoterapia. Gli effetti positivi di questi interventi saranno anche studiati dal punto di vista scientifico, per validarne il valore clinico. Al progetto sono stati assegnati 40mila euro, a cui si aggiunge un co-finanziamento di 10mila euro dalla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus.