Uganda: nel Distretto di Oyam, la partnership pubblico-privato è una formula vincente

È in corso in questi giorni una missione congiunta di Regione Toscana, Medici con l’Africa Cuamm e Caritas di Firenze per verificare i risultati di questa collaborazione

Padova, 19 giugno 2015 – Un viaggio per conoscere l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda e a toccare con mano i risultati di un’importante collaborazione tra Pubblico e Privato. Centro di Salute Globale della Regione Toscana, Caritas diocesana di Firenze, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, il gruppo Jenga Insieme Cuamm Siena, Diocesi di Lira (Uganda) e Medici con l’Africa Cuamm: sono questi i partner che hanno dato il via, tre anni fa, a un grande progetto che interessa il Distretto di Oyam (Uganda) e l’ospedale di Aber, e serve una popolazione di 405.000 abitanti.

A osservare i risultati raggiunti sinora è una delegazione composta da don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, Maria José Caldes, direttore del Centro di Salute Globale della Regione Toscana e Carlo Bottai di Caritas di Firenze.

Arrivata nel paese lunedì scorso, la delegazione, dopo l’incontro con il nuovo ambasciatore italiano in Uganda, si è spostata presso l’ospedale di Aber, nel distretto di Oyam, fulcro dell’intervento e successivamente nella regione della Karamoja dove si trova l’ospedale di Matany.

“Karamoja, la regione più isolata, più povera e con meno personale sanitario dell’Uganda – afferma don Dante Carraro, ancora in visita all’ospedale di Matany – Nel 2006, anno di inizio dell’intervento del Cuamm, ci sono stati 3.506 parti assistiti. Nel 2014, 9 anni dopo, i parti assistiti sono passati a 22.329. Lavorando bene e insieme è possibile cambiare le condizioni di salute della gente. Misurare i dati, valutarli e mostrare i risultati ti aiuta a imparare dagli errori se i risultati non arrivano, e rappresenta anche una spinta potentissima, una motivazione incredibile per continuare a lavorare. Se tocchi con mano risultati positivi, questo ti fa dire “ne vale davvero la pena”.

E Maria José Caldes precisa: “Questo viaggio in Uganda insieme al Cuamm e insieme alle tante persone impegnate negli ospedali di Aber e Matany, mi sta aiutando a capire meglio, e sul campo, il valore dell’impegno e del lavoro che stiamo sostenendo. Mi sta facendo vedere come il lavoro che portiamo avanti contribuisce al miglioramento soprattutto della salute materno-infantile e, allo stesso tempo, sta rafforzando in me la consapevolezza di quanto importante sia valutare e raccontare quello che in Africa si fa. E per rispondere a questo tema prioritario e centrale per continuare a portare avanti esperienze e progetti qualitativamente rilevanti in cooperazione sanitaria, stiamo organizzando a Firenze, per il prossimo 18 settembre un seminario, che vuole affrontare, con tutti i soggetti coinvolti nella cooperazione sanitaria, il tema della valutazione dei risultati».

I risultati di questa partnership saranno presentati il prossimo 18 settembre a Firenze, a partire dalle 9,30, al convegno “ValutAzione degli interventi di Cooperazione Sanitaria Internazionale: verso un approccio basato sui risultati”, presso l’Auditorium Sant’Apollonia (via San Gallo, 25 A). Un evento proposto dal Centro Regionale di Salute globale e Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con Regione Toscana, Meyer e Mattoni SSN.

fonte: ufficio stampa

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