Firenze, 20 novembre 2019 – Nel trentesimo anniversario della Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia, il Meyer, insieme ai più importanti ospedali pediatrici europei, invita i governi e i sistemi sanitari di tutto il mondo a dare la priorità agli investimenti per tutelare la salute di bambini e adolescenti. L’appello arriva da Londra dove, a partire da oggi, è in corso un’assemblea di Echo, la rete degli ospedali pediatrici europei, presieduta da Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer.
Quella di oggi è una data fortemente simbolica: il 20 novembre di trent’anni fa i rappresentanti delle Nazioni Unite convennero che i bambini e i giovani avevano diritto al “raggiungimento del massimo standard di salute possibile”. L’anniversario odierno offre la possibilità di riflettere su quanto sia stato fatto e su quanto ci sia ancora da fare.
I dati disponibili, a livello globale, non sono incoraggianti: le crescenti disparità economiche hanno aumentato il numero di bambini che vivono in condizioni di povertà, anche nei cosiddetti paesi sviluppati. Allarmante anche la diffusione di patologie mentali tra bambini e giovanissimi a livello globale: se in Europa un adolescente su cinque soffre di un disturbo psichiatrico o fa uso di sostanze psicotrope, in Canada un adolescente su cinque ha preso in considerazione l’ipotesi del suicidio e in Australia il tasso annuale di suicidio è cinque volte più alto nelle popolazioni indigene.
Sono sempre più numerosi, inoltre, i bambini che vengono curati per patologie croniche e complesse oppure affrontano malattie rare fin dall’infanzia: questo è in parte dovuto ai progressi della medicina, ma anche ai cambiamenti nei determinanti di salute a livello individuale e sociale. Accanto al tema della povertà c’è quello relativo alla malnutrizione: l’obesità, con tutto quello che comporta in termini di ricadute negative per la salute, è sempre più diffusa anche tra i piccolissimi.
Di qui la decisione di Echo di prendere una posizione forte nell’opera di sensibilizzazione necessaria per promuovere il diritto alla salute dei bambini.
Gli ospedali pediatrici si fanno quindi portavoce delle specifiche necessità assistenziali dei loro pazienti, che non possono essere considerati dei piccoli adulti. In questo ambito, la strada da fare è ancora lunga: ancora oggi la maggior parte dei farmaci prescritti in pediatria, non sono stati testati su bambini e solo il 6% dei trial clinici in uno dei più grandi database internazionali coinvolge effettivamente i bambini.
Importante il lavoro anche sul fronte della prevenzione: gli interventi nella prima infanzia possono aiutare a raggiungere una buona salute nel corso della vita.