Perugia, 5 luglio 2019 – “L’oncologia italiana è sempre più all’avanguardia nel mondo anche grazie all’impegno e alla dedizione di molti giovani specialisti. L’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) conta ormai un 30% di iscritti con meno di 40 anni. Il loro contributo è fondamentale per tutte le nostre attività sia scientifiche che educazionali. E lo sarà sempre di più per combattere gli oltre 1.000 nuovi casi di cancro che ogni giorno vengono diagnosticati in Italia”.
È quanto afferma la dott.ssa Stefania Gori, Presidente Nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar in occasione dell’apertura del 13° Congresso Nazionale AIOM Giovani. Fino a domani oltre 200 oncologi si riuniscono a Perugia per fare il punto sulle ultime novità emerse dalla ricerca medico-scientifica nazionale e internazionale.
Un appuntamento fisso che rappresenta anche l’occasione per ascoltare le proposte e le istanze che arrivano dai membri più giovani della principale Società Scientifica dell’oncologia italiana.
“Il congresso di Perugia è la più importante ‘palestra’ per i giovani dell’AIOM – aggiunge Gori – Grazie ai nostri convegni scientifici ogni anno avviamo centinaia di medici all’aggiornamento delle proprie conoscenze. Prestiamo grande attenzione alla comunicazione e quindi alla capacità di saper prontamente rispondere alle domande e ai bisogni dei pazienti. Vogliamo anche far comprendere la grande importanza dell’etica e di una assistenza sanitaria equa e accessibile per tutti”.
Al congresso di Perugia ampio spazio è dedicato anche agli aspetti sociali e organizzativi della lotta al cancro in Italia. “In questi ultimi 15 anni abbiamo coltivato e seguito con grande attenzione e costanza una folta schiera di giovani medici – aggiunge la dott.ssa Gori – Oggi rappresentano il vanto e l’orgoglio di AIOM e, proprio per loro, come Società Scientifica ci dobbiamo impegnare sempre di più per definire con maggiore chiarezza il ruolo dell’oncologo dell’oncologia medica all’interno di un sistema sanitario nazionale che si sta riorganizzando. Le istituzioni sanitarie devono seguire il nostro esempio e maggiormente valorizzare i giovani medici oncologi iniziando dall’aumento del numero di borse di studio elargite agli specializzandi. I tumori sono malattie già in forte aumento e destinate a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Per riuscire a rispondere alle attuali sfide, e a quelle del futuro, dobbiamo avere a disposizione personale medico con un’adeguata preparazione”.
“Come AIOM siamo infine convinti che la costituzione delle Reti Oncologiche Regionali, su tutto il territorio nazionale, potrà rappresentare una grande opportunità non solo per i pazienti ma anche per i nostri colleghi under 40 – conclude Gori – Una maggiore condivisione di conoscenze e competenze, tra professionisti di diversi centri, può migliorare il livello di preparazione di tutti gli oncologi, soprattutto quelli più giovani. È però necessario che le Reti non rimangano sulla carta ma siano effettivamente realizzate e vadano rese quanto prima operative”.