Presso gli “Ospedali Riuniti” di Foggia, entra in funzione la PET/TC con Gallio-68. Il nosocomio della Capitanata primo in Puglia
Foggia, 27 luglio 2016 – Gli “Ospedali Riuniti” di Foggia da oggi hanno un’arma in più contro i tumori neuroendocrini, i cosiddetti NET. È la PET/TAC con Gallio 68, un radioisotopo la cui denominazione scientifica completa è 68Ga-DOTATOC. L’ospedale foggiano è il primo in Puglia a dotarsi di tale metodica diagnostica all’avanguardia. Il nuovo radiotracciante consente di individuare lesioni anche molto piccole e pertanto avrà un positivo impatto nella gestione dei tumori neuroendocrini, neoplasie rare che possono colpire vari organi: lo stomaco, l’intestino, il colon, il pancreas, il polmone. Una diagnosi precoce significa maggiore certezza di sopravvivenza.
Grazie ai Fondi europei erogati dalla Regione Puglia con il progetto “Cluster in Bioimaging”, gli “OO.RR.” hanno firmato una convenzione con ITEL, officina farmaceutica pugliese che fornisce radiotraccianti alle Medicine Nucleari della Puglia e di altre regioni limitrofe.
Senza costi per l’Azienda ospedaliero-universitaria, la ITEL metterà a disposizione strumentazione, materiali e personale della propria divisione Itelpharma. L’accordo prevede anche la formazione del personale tecnico ospedaliero, finalizzata alla futura produzione del radiotracciante in totale autonomia e in conformità alla Farmacopea Europea e alle Norme di Buona Preparazione dei radiofarmaci per Medicina Nucleare. Il primo paziente potrà essere sottoposto a PET/CT con Gallio 68 entro il 2016.
Il Direttore Generale degli “Ospedali Riuniti”, dott. Antonio Pedota, dichiara che “Il nostro ospedale è dotato di strutture e tecnologie idonee per avviare la produzione nel rispetto delle norme di buona preparazione definite a livello europeo e nazionale. Questo accordo ci consente di mettere a sistema il nostro potenziale, e soprattutto di dare concretezza al diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, senza aumentare la spesa sanitaria”.
Il dott. Sergio Modoni, Direttore della Struttura di Medicina Nucleare degli “OO.RR.”, spiega che “La PET/TC con Gallio 68 è una metodica diagnostica che riesce a identificare tumori di piccole dimensioni (7-8 mm), e quindi permette di contrastare la malattia con maggiore tempestività ed efficacia aprendo anche spazi per terapie efficaci basate sull’impiego di altri radiofarmaci. Con questa iniziativa gli OO.RR. si allineano a standard e metodiche all’avanguardia, senza più la necessità per la Puglia di dover inviare i propri pazienti fuori regione”.
Il Presidente della ITEL, dott. Leonardo Diaferia dichiara che “Siamo molto orgogliosi di poter mettere la nostra esperienza a servizio del territorio. Questa convenzione rappresenta un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, perché consente nuove sinergie tra chi opera nel settore della sanità e soprattutto permette lo scambio di conoscenza scientifica e la diffusione di competenze di alto profilo”.
Il 68Ga-DOTATOC è un tracciante radioattivo. La sua emivita è di poco superiore a un’ora. Vale a dire che il suo potere radioattivo si dimezza dopo solo 68 minuti, ragione per la quale è fondamentale produrlo nello stesso luogo dove deve essere impiegato. Una volta iniettato attraverso una flebo, questo farmaco ha la capacità di legarsi a particolari strutture, chiamati ‘recettori per la somatostatina’ che si trovano sulla superficie del tumore. Da qui il radiofarmaco emette radiazioni, chiamate positroni. La macchina PET/CT registra queste radiazioni e le trasforma in immagini che localizzano la lesione.
I NET, dall’inglese Neuro-Endocrine Tumor, sono neoplasie rare (4- 5 casi ogni 100mila abitanti), quasi sempre a lenta crescita, curabili sia chirurgicamente sia attraverso la radioterapia recettoriale, ma finora difficilmente diagnosticabili. La loro incidenza nel mondo è crescita di cinque volte dal 1973 al 2004. I NET sono tumori pigri, ma in alcuni casi possono risultare anche aggressivi. Solo il 20% di essi è sintomatico. Questo comporta che spesso la loro scoperta sia casuale e l’età del paziente alla diagnosi sia diversa da quella dell’inizio biologico della neoplasia. Le terapie contro questi tumori sono efficaci, ma proprio perché la loro diagnosi è tutt’altro che semplice spesso vengono intraprese quando il tumore ha già sviluppato metastasi.
fonte: ufficio stampa