Tumori: i progressi della scienza, l’incognita delle cure

Il dott. Alessandro Arturi in sala operatoria

Gentile Direttore,

seguo da anni la sua Testata e leggo con interesse i contributi proposti.

Oggi, grazie a terapie innovative e all’avanguardia, affrontare il tumore con una concreta speranza di guarigione è sempre più possibile. Tuttavia, nonostante i grandi progressi della scienza in campo oncologico, il tumore fa paura, e ancora più paura l’incognita delle cure. Specialmente nel Sud Italia, si ha la percezione che le possibilità di successo siano più limitate rispetto al Nord.

Ecco perché io desidero condividere la mia esperienza con i Suoi lettori, una testimonianza diretta del fatto che anche al Sud abbiamo delle eccellenze in campo oncologico.

Scrivo da Benevento, lo scorso ottobre mi è stato diagnosticato un tumore al colon: il mondo mi sembrò sprofondare mentre la mia mente lottava per elaborare la notizia. Il percorso che mi si prospettava sembrava un cammino tortuoso e senza fine, ma ho deciso di affrontarlo con determinazione e coraggio. Paura, disperazione, incredulità mi hanno travolto, sì, ma non sopraffatto! E così mi sono affidato alla scienza, e ho scelto di lottare con tutte le mie forze.

Dott. Alessandro Arturi

Ho intrapreso il mio percorso di cura all’ospedale Sacro Cuore di Gesù – Fatebenefratelli di Benevento, che si è rivelato un’oasi di speranza in mezzo alla tempesta. Lì ho trovato non solo cure mediche di altissimo livello, ma anche un sostegno emotivo che ha illuminato il mio cammino buio.

Dagli esami specialistici alla colonscopia, dall’intervento chirurgico al follow-up, ho incontrato grandi professionisti che, sapientemente e umanamente, mi hanno accompagnato lungo il difficile percorso di guarigione.

Durante i miei giorni in ospedale, ogni membro dello staff – medici, infermieri, inservienti – si è profuso con dedizione e professionalità, rendendo un momento difficile molto più sopportabile. La genuina empatia verso i pazienti è qualcosa che ho toccato con mano e che, vi assicuro, fa una grande differenza in un percorso di cura.

Dott. Antonio Febbraro

È per tutto questo che oggi desidero ringraziare di cuore il dott. Fiorito e il dott. De Lipsis; ringrazio il primario, chirurgo oncologo dott. Alessandro Arturi, che ha portato in sala operatoria la sua esperienza, eseguendo un eccellente intervento che, in pochi giorni, mi ha rimesso in piedi con un bagaglio di salute in più e rinnovata speranza! L’applicazione del protocollo ERAS, che ha fortemente voluto il dott. Arturi, mi ha consentito una preparazione ottimale all’intervento chirurgico e un migliore decorso post-operatorio.

Il percorso oncologico del Fatebenefratelli di Benevento è un servizio di cui il nosocomio può andare fiero: al primario dott. Febbraro e al dott. Tirino va tutta la mia gratitudine per la competenza e la disponibilità.

Quando ci si ammala di tumore, la sensazione di smarrimento è devastante, ci si sente all’improvviso fragili, vulnerabili, e si avverte di riflesso il bisogno di fidarsi e affidarsi. La malattia spaventa, la guarigione è un’incognita, il futuro è carico di preoccupazioni. Ecco perché è fondamentale che alla competenza medica si affianchi l’umanizzazione delle cure, un binomio questo che riveste un ruolo chiave in un percorso oncologico.

Con stima,
un lettore che desidera restare anonimo

(lettera firmata – n.d.r.)

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