Lunedì 30 e martedì 31 gennaio, al Policlinico Gemelli meeting internazionale “Mio-Live” sui trattamenti contro il cancro del fegato. Riuniti i massimi esperti dei paesi dell’area mediterranea. Focus del convegno scientifico le terapie di radiologia interventistica oncologica, con presentazione di numerosi casi dal vivo (“live”). Il meeting è promosso dall’Istituto di Radiologia dell’Università Cattolica e dall’Area Diagnostica per Immagini della Fondazione Policlinico Gemelli, centro di riferimento con oltre 2.000 procedure eseguite ogni anno
Roma, 26 gennaio 2017 – Le più innovative procedure e tecnologie di radiologia interventistica nel trattamento dei tumori epatici saranno al centro del meeting “MIO–Live” (Mediterranean Interventional Oncology), in programma lunedì 30 e martedì 31 gennaio, promosso dall’Istituto di Radiologia dell’Università Cattolica e dall’Area Diagnostica per Immagini del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (Aula Brasca, inizio lavori ore 8.30). Presiedono il meeting il prof. Cesare Colosimo e il dott. Roberto Iezzi.
Ampio spazio nei due giorni di congresso alle procedure ‘live’ di alcolizzazione, ablazione, chemioembolizzazione e radioembolizzazione per il trattamento di tumori epatici primitivi e secondari, intervallate con letture introduttive e brevi presentazioni. Le indicazioni e le procedure saranno dibattute dai partecipanti con l’ausilio di ‘discussant’ multidisciplinari. La ‘faculty’ è composta dai più autorevoli esperti, provenienti dalla maggior parte dei paesi dell’area mediterranea. Il congresso infatti, vuole rappresentare un crocevia tra le diverse realtà internazionali Mediterranee, dando spunti per una fattiva discussione e collaborazione.
“La radiologia interventistica è ‘un’ultra-specialità clinica’ della radiologia, focalizzata sulla diagnosi e sul trattamento mininvasivo di numerose patologie mediante la guida e il controllo delle metodiche radiologiche, quali fluoroscopia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica, ecografia che – con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni – rappresenta uno dei campi in più rapida evoluzione della medicina – spiega il prof. Colosimo, Direttore dell’Istituto di Radiologia dell’Università Cattolica e dall’ Area Diagnostica per Immagini del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma”.
Questi trattamenti vengono eseguiti in maniera mini-invasiva ‘percutanea’, ossia senza richiedere alcuna esposizione chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, prevalentemente in anestesia locale, solo raramente in sedazione profonda, senza necessità di anestesia generale. I risultati sono minore stress per il paziente, riduzione del dolore, degli effetti collaterali e delle complicanze, ma soprattutto accorciamento dei tempi di ricovero ospedaliero e ripresa più rapida delle normali attività quotidiane (rispetto ai pazienti trattati con le terapie chirurgiche ‘convenzionali’).
L’attività di Radiologia Interventistica del Policlinico Gemelli è un punto di riferimento nazionale ed internazionale, con una casistica che supera 2000 procedure ogni anno. L’introduzione di nuovi materiali, sempre più performanti, consente procedure più precise, efficaci e sicure.
“In questo ambito si sta lavorando sull’introduzione di nuove tecniche e di nuovi materiali, con l’obiettivo di ampliare le indicazioni anche a pazienti con malattie in stadio avanzato – afferma il dott. Roberto Iezzi, radiologo interventista dell’UOC di Radiologia d’Urgenza del Gemelli – anche pazienti un tempo considerati non curabili possono essere trattati, con buone possibilità di cura e rischi contenuti”.
Inoltre si stanno implementando tecniche che sommano più trattamenti, per esempio procedure combinate nel trattamento di lesioni tumorali epatiche, procedendo in un’unica seduta all’esecuzione della termoablazione e chemio-embolizzazione arteriosa (cioè chemioterapia selettiva, seguita dall’occlusione del vaso che vascolarizza la lesione tumorale). Con questi approcci si possono allargare le indicazioni alla termoablazione ed estenderle alla cura – in un’unica seduta – di tumori di maggiori dimensioni, multipli o localizzati in sedi ‘difficili’ tecnicamente complesse, con grande efficacia e sicurezza.
“La radiologia interventistica oncologica rappresenta una delle aree di eccellenza del nostro Policlinico – continua Iezzi – grazie soprattutto ad una stretta collaborazione con tutti gli altri specialisti clinici che si occupano dei pazienti. Con questa collaborazione multidisciplinare si può ottenere innanzitutto la corretta selezione dei pazienti che possono giovarsi a pieno della disponibilità di tecnologie avanzate e dell’eccellenza delle diverse ed integrate metodologie impiegate nel Gemelli, con i migliori risultati in termini di successo tecnico, guarigione e sopravvivenza dei nostri pazienti”.
“Va sottolineato infine – conclude Iezzi – che le tecniche di radiologia interventistica rappresentano un’opzione di trattamento aggiuntiva ormai consolidata e comprovata, per pazienti con patologie tumorali, che si affianca (e non si contrappone) agli altri possibili trattamenti chirurgici, chemioterapici e radioterapici”.
fonte: ufficio stampa