Michele Cavo, Direttore dell’Istituto di Ematologia ‘L. A. Seràgnoli’, IRCCS S. Orsola-Malpighi di Bologna: “I risultati ottenuti con ide-cel nel mieloma multiplo in pazienti che hanno esaurito ogni alternativa terapeutica sono davvero significativi”. Armando Santoro, Direttore Cancer Center IRCCS Humanitas Research Hospital di Rozzano: “Liso-cel è una nuova opzione nel linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario, che offre un trattamento potenzialmente curativo a pazienti con prognosi storicamente grave”
Roma, 26 giugno 2024 – L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità della prima e unica terapia cellulare con CAR T, idecabtagene vicleucel (ide-cel), nel trattamento del mieloma multiplo, un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo. L’indicazione riguarda i pazienti adulti con malattia recidivante e refrattaria che abbiano già ricevuto almeno tre precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38 e che abbiano dimostrato progressione di malattia durante l’ultimo trattamento.
Come evidenziato nello studio KarMMa, pubblicato sul New England Journal of Medicine, il tasso di risposta globale con ide-cel era del 73% e il 33% dei pazienti ha raggiunto la risposta completa. La durata mediana della risposta è stata di 10,7 mesi e, per i pazienti in risposta completa, di 19 mesi.
AIFA, inoltre, ha approvato la rimborsabilità della CAR T lisocabtagene maraleucel (liso-cel) nei pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (PMBCL) e linfoma follicolare di grado 3B (FL3B) in recidiva o refrattari al trattamento dopo due o più linee di terapia sistemica.
Nello studio TRANSCEND NHL 001, pubblicato su Lancet, liso-cel ha indotto una risposta obiettiva superiore al 50% nel 73% dei pazienti con un 53% di remissioni complete. La durata mediana della risposta nei pazienti che hanno raggiunto la risposta completa è stata di 26,1 mesi. Inoltre liso-cel ha dimostrato un profilo di tossicità estremamente favorevole.
Le nuove prospettive aperte dall’approvazione di AIFA nella cura di queste neoplasie ematologiche sono approfondite oggi in una conferenza stampa a Roma.
Ogni anno, in Italia, sono stimati circa 5.800 nuovi casi di mieloma multiplo. “È una malattia tipica dell’anziano, l’età media alla diagnosi, infatti, è pari a circa 70 anni – afferma Michele Cavo, Direttore dell’Istituto di Ematologia ‘L. A. Seràgnoli’, IRCCS S. Orsola-Malpighi, Università degli Studi di Bologna e Professore Ordinario di Ematologia presso la stessa Università – In circa un terzo dei casi la patologia può esordire senza sintomi, mentre nei restanti due terzi i dolori ossei associati alla patologia scheletrica sono i sintomi più comuni. La malattia tende a recidivare frequentemente; la durata della risposta alla terapia e l’aspettativa di vita tendono a ridursi ad ogni successiva linea di trattamento. In particolare, per i pazienti che hanno effettuato tre precedenti linee di terapia comprensive di un inibitore del proteasoma, un immunomodulatore, ed un anticorpo monoclonale anti-CD38 la mediana di sopravvivenza è stata storicamente pari a 6-11 mesi. Ide-cel, la prima e unica CAR T rimborsata in Italia per il mieloma multiplo, è una terapia a base di cellule T autologhe geneticamente modificate per esprimere un recettore chimerico (CAR) che riconosce in maniera mirata l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA), espresso sulla superficie di plasmacellule normali e maligne. Ide-cel ha ottenuto la rimborsabilità sulla base dei risultati dello studio KarMMa, che ha arruolato 128 pazienti con mieloma multiplo recidivato/refrattario che avevano ricevuto almeno tre precedenti linee di terapia. I risultati ottenuti in pazienti che avevano esaurito ogni alternativa terapeutica sono davvero significativi”.
“Il trattamento con ide-cel – continua il prof. Cavo – ha dimostrato risposte veloci, profonde e durature, anche in pazienti pesantemente pretrattati e con caratteristiche di malattia ad alto rischio. I dati aggiornati a 24,8 mesi dello studio KarMMa hanno evidenziato una sopravvivenza globale mediana pari a 24,8 mesi, un valore di almeno 3 volte superiore rispetto ai risultati finora ottenuti con i trattamenti standard”.
Anche nei linfomi non Hodgkin (NHL), che ogni anno colpiscono oltre 14.000 persone in Italia, le terapie cellulari cambiano la pratica clinica. In particolare, i passi avanti riguardano il linfoma diffuso a grandi cellule B, una forma aggressiva caratterizzata dalla rapida crescita dei linfociti B, ma anche il linfoma primitivo del mediastino e i linfomi follicolari di grado 3B. I linfomi a grandi cellule B rappresentano un terzo dei casi di linfoma non Hodgkin e sono la variante con maggiore incidenza.
“I sintomi più frequenti alla diagnosi sono sia l’ingrossamento dei linfonodi in sedi superficiali o profonde, ma anche viscerali determinando spesso una grave compromissione della funzionalità d’organo – spiega Armando Santoro, Direttore del Cancer Center e Responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia medica ed Ematologia all’IRCCS Humanitas Research Hospital di Rozzano, Milano – La malattia è molto aggressiva, ma si hanno oggi buone possibilità di cura con guarigione in oltre il 50% dei casi con i nuovi trattamenti di prima linea”.
“Purtroppo – sottolinea il prof. Santoro – per i pazienti che recidivano o che non ottengono una risposta alle terapie iniziali, le opzioni di cura finora sono state limitate. Liso-cel è una terapia cellulare CAR T anti CD19, una nuova opzione nel linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario dopo almeno due precedenti terapie, che offre un trattamento potenzialmente curativo a pazienti con prognosi fortemente negativa. Lo studio TRANSCEND NHL 001 ha incluso 270 pazienti trattati con liso-cel. Tre su quattro hanno ottenuto una risposta, un risultato davvero importante. Circa il 50%, inoltre, ha raggiunto una risposta completa. Si tratta di un risultato molto importante, anche perché questa cura è caratterizzata da un’elevata tollerabilità, con un impatto positivo sulla qualità di vita”.
Lo studio TRANSCEND NHL 001 ha incluso anche pazienti con linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B, un raro sottotipo di NHL che si presenta sempre più spesso negli adolescenti e nei giovani adulti, e pazienti con linfoma follicolare di grado 3B, una forma aggressiva di NHL.
“AIL da 55 anni è al fianco dei pazienti ematologici, supportando la Ricerca Scientifica per migliorare la loro qualità e aspettativa di vita, affiancandoli in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi al tempo di cura, spesso lungo e faticoso. Per questo, l’approvazione della rimborsabilità da parte di AIFA delle prime terapie CAR-T nel mieloma multiplo e nel linfoma diffuso a grandi cellule B ci rende fiduciosi – spiega Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma) – Le CAR-T sono il risultato di anni di ricerca scientifica e dello straordinario lavoro svolto nei laboratori e nella pratica clinica e costituiscono oggi la punta di diamante dell’immunoterapia. AIL nasce assieme ai primi reparti di Ematologia, con lo scopo di finanziare la ricerca scientifica e lo sviluppo di centri specializzati su tutto il territorio nazionale. Nel tempo l’Associazione è riuscita a creare una solida rete di sostegno e assistenza, diventando un punto di riferimento per l’Ematologia e per i pazienti. Uno degli obiettivi di AIL è sensibilizzare e informare l’opinione pubblica, aggiornare i pazienti e i caregiver sulle più recenti terapie disponibili e diffondere una maggiore conoscenza delle patologie; e quindi, anche sulle CAR-T, continueremo a informare e ad accompagnare i pazienti, affinché nessuno si senta mai solo nell’affrontare la malattia e i percorsi di cura”.