Carmine Pinto, presidente FICOG: “Devono essere utilizzati in neoplasie in fase avanzata per le quali ne può derivare un beneficio terapeutico per il paziente”. Giordano Beretta, presidente AIOM: “Individuano alterazioni molecolari che possono avere un ruolo nella scelta della cura. Serve equità di accesso”
Roma, 14 dicembre 2020 – “Plaudiamo all’approvazione del provvedimento che prevede 5 milioni di euro da destinare nel 2021 ai test di profilazione genica per la ricerca delle alterazioni molecolari dei tumori. Eseguiti con tecnologie di sequenziamento esteso (Next Generation Sequencing, NGS), sono uno strumento indispensabile per fotografare le caratteristiche genetiche di una neoplasia e per definire una terapia ‘su misura’, in relazione alle alterazioni molecolari individuate. L’utilizzo delle tecnologie di profilazione genica e delle terapie mirate si associa inevitabilmente a costi per il Sistema Sanitario Nazionale, che devono essere gestiti assicurando uniformità di accesso nelle diverse Regioni. L’emendamento alla legge finanziaria approvato dal Senato è un passo in avanti per garantire l’esecuzione di queste analisi su tutto il territorio nazionale”. Carmine Pinto, presidente FICOG (Federation of Italian Cooperative Oncology Groups), valuta positivamente l’approvazione dell’emendamento che riserva 5 milioni di euro ai test NGS.
“Ringraziamo la senatrice Maria Domenica Castellone, membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato, per l’impegno nell’approvazione dell’emendamento, che di fatto istituisce un fondo riservato ai test NGS per i pazienti oncologici – spiega Carmine Pinto – Questa tecnologia permette nella pratica clinica, in neoplasie in fase avanzata selezionate sulla base di raccomandazioni e linee guida nazionali ed internazionali, di valutare simultaneamente più bersagli molecolari potenzialmente suscettibili di trattamento con farmaci mirati, come nel caso dell’adenocarcinoma del polmone e del colangiocarcinoma. In queste neoplasie, l’impiego di tecnologie di NGS consente, inoltre, di ottimizzare l’utilizzo del campione di tessuto tumorale e di individuare alterazioni che non potrebbero essere rilevate con altre tecniche. L’elenco delle neoplasie in cui la tecnologia NGS è raccomandata è in continuo aggiornamento sulla base delle nuove conoscenze. I pannelli NGS da utilizzare possono permettere già oggi, quindi, di individuare alterazioni genetico-molecolari per le quali esiste un’indicazione clinica”.
“La profilazione genomica rappresenta una delle più importanti innovazioni dell’oncologia di precisione – afferma Giordano Beretta, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) – Le tecniche di NGS permettono di ottenere un profilo genetico-molecolare complessivo della neoplasia e, quindi, di selezionare sempre più precisamente i pazienti sensibili a una terapia mirata. Con questa tecnologia è possibile il sequenziamento delle regioni specifiche del genoma, con potenziali rilevanti implicazioni cliniche. Utilizzando pannelli che comprendono da pochi a centinaia di geni, sono identificate alterazioni genetiche che possono avere un ruolo nella definizione di scelte terapeutiche in oncologia”.
“È indispensabile garantire, in tutto il Paese, equità di accesso ai test NGS di profilazione genomica dei tumori per i quali ne è riconosciuta evidenza e appropriatezza. L’impiego di queste tecnologie deve rispettare criteri di appropriatezza, che riguardano il tipo di neoplasia, i target molecolari ed i farmaci disponibili, sulla base delle conoscenze e di raccomandazioni elaborate a livello nazionale e internazionale”, conclude Beretta.