A cura di Gennaro Ciliberto (Direttore Scientifico IRE), Ruggero De Maria (Presidente ACC), Pier Giuseppe Pelicci (Direttore Scientifico ACC)
Roma, 26 marzo 2018 – La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule resta del 16% nonostante i notevoli progressi nell’ambito terapeutico. Gli avanzamenti tecnologici hanno migliorato la conoscenza della biologia consentendo di identificare alterazioni molecolari responsabili della crescita della neoplasia e renderli bersaglio di farmaci biologici specifici.
Il tumore polmonare non a piccole cellule è considerato un complesso di malattie rare, classificate sulla base delle alterazioni molecolari presenti.
Il progetto del Working Group Polmone di Alleanza Contro il Cancro include 20 IRCCS sul territorio nazionale tra cui l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena tra i primi ad aver aderito allo studio. Il progetto coinvolge 1.000 pazienti che saranno nel tempo caratterizzati geneticamente e in maniera approfondita attraverso l’innovativa metodica di biologia molecolare (NGS), e l’utilizzo di un pannello di geni che è stato messo a punto dal lavoro cooperativo del gruppo di ACC Genomics che analizza le sequenze di più di 300 geni contemporaneamente.
Lo sforzo è stato quello di promuovere una tecnologia uniforme sul territorio nazionale con il supporto finanziario del Ministero della Salute e la grande capacità di lavorare in rete di tutti gli IRCCS coinvolti.
L’obiettivo è inizialmente quello di standardizzare e validare una nuova metodica per la diagnostica molecolare delle neoplasie polmonari, ma la prospettiva futura è, naturalmente, quella di fornire ai nostri pazienti nuove e più efficaci e mirate possibilità di cura, in un’ottica di medicina personalizzata e di precisione.
Ad oggi circa il 75% dei pazienti affetti da neoplasia polmonare riceve una qualche forma di caratterizzazione molecolare del tumore dal quale è affetto, ma solo circa il 50% riceve un trattamento iniziale con terapie mirate od immunologiche, mentre il 50% continua a ricevere un trattamento chemioterapico tradizionale.
La prospettiva futura, utilizzando approcci come quello intrapreso dal WG di ACC Lung in Italia, è quella di arrivare in tempi brevi a caratterizzare da un punto divista molecolare virtualmente tutti pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule e di aumentare significativamente la proporzione di questi pazienti che riceve un trattamento mirato fin dall’inizio.
Le premesse dello studio sono molto buone e si aspettano risultati già nel 2018.