Circa il 20% delle donne colpite dalla neoplasia può essere sottoposto alle analisi molecolari, che sono rimborsabili su tutto il territorio. Sanato il ritardo di un decennio rispetto alle pratiche diffuse in altri Paesi europei. Le Regioni emanino subito i provvedimenti richiesti per erogare il finanziamento di 20 milioni di euro
Roma, 20 luglio 2021 – Ogni anno in Italia circa 10mila donne colpite da tumore del seno in fase iniziale possono beneficiare dei test genomici. Questi esami consentono di stabilire in quali casi la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale è realmente necessaria dopo la chirurgia e in quali invece è sufficiente l’ormonoterapia, evitando così inutili tossicità.
La gratuità dei test genomici su tutto il territorio è il risultato molto importante di una battaglia per cui si sono spese in questi mesi l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e le associazioni di pazienti e che si è conclusa con la recente firma del decreto attuativo da parte del Ministro dalla Salute Roberto Speranza, che ha sbloccato il Fondo di 20 milioni di euro destinato a queste analisi molecolari.
Ora è necessario che le Regioni emanino subito i provvedimenti richiesti per l’erogazione del finanziamento. Alle prospettive aperte dal provvedimento è dedicato oggi un webinar rivolto ai pazienti e organizzato dalla società scientifica, con il supporto di Exact Sciences.
“La firma del decreto attuativo in pochi mesi è davvero un ottimo risultato, ottenuto grazie al gioco di squadra – spiega Giordano Beretta, Presidente AIOM – L’introduzione dei test genomici nel percorso clinico delle pazienti colpite da carcinoma mammario rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra Istituzioni, pazienti e comunità scientifica. Questi esami sono raccomandati dalle linee guida di AIOM e dalle più importanti linee guida internazionali per le donne con tumore del seno in fase iniziale che esprimono i recettori estrogenici ma non la proteina HER2. L’obiettivo della nostra società scientifica è continuare a collaborare con le Istituzioni e con tutti gli attori coinvolti nell’esclusivo interesse dei pazienti”.
“Nel 2020, in Italia, sono stati stimati quasi 55mila nuovi casi di tumore della mammella – afferma Saverio Cinieri, Presidente eletto AIOM – L’incidenza è in crescita, anche per la diffusione dello screening mammografico che permette di individuare la malattia in stadio iniziale quando le possibilità di guarigione sono molto elevate. Nel nostro Paese, infatti, la percentuale di sopravvivenza a 5 anni, pari all’87%, è fra le più alte in Europa. In alcune donne, il vantaggio dell’aggiunta della chemioterapia adiuvante, cioè successiva alla chirurgia, alla terapia ormonale può essere controverso. I test genomici, che rientrano nell’oncologia di precisione, rappresentano uno strumento importante per il clinico per personalizzare la terapia in base alle esigenze di ogni paziente”.