Udine, 14 marzo 2019 – “Italian experience on VATS lobectomy” è il titolo del convegno che si terrà nelle giornate di venerdì 15 (dalle ore 9.00 fino alle ore 18.00) e sabato 16 marzo (dalle ore 9.00 alle ore 14.00) presso l’Hotel Astoria a Udine.
Il tumore del polmone è ancora oggi una delle neoplasie più frequenti nella popolazione italiana: tra gli uomini è il terzo tumore più frequente e il quarto tra le donne e una delle cause più frequenti di decesso per tumore. Tra i circa 40.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, solo una minoranza può accedere ad una terapia chirurgica, poiché al momento della diagnosi la neoplasia viene riscontrata frequentemente in una fase avanzata.
Questa minoranza di pazienti può oggi beneficiare di un trattamento meno invasivo per la asportazione chirurgica della neoplasia rispetto al passato, grazie ad una tecnica mininvasiva, la VATS (dall’inglese Video Assisted Thoracic Surgery) che come testimoniato da innumerevoli pubblicazioni scientifiche presenta notevoli vantaggi per il paziente.
“Nei pazienti con tumore polmonare negli stadi iniziali di malattia – spiega il dott. Angelo Morelli, Direttore della SOC di Chirurgia Toracica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine – il trattamento di scelta è la lobectomia polmonare, cioè la asportazione chirurgica del lobo polmonare in cui la neoplasia è localizzata e i linfonodi vicini. In passato questa procedura veniva eseguita esclusivamente attraverso una incisione di circa 15-20 cm sul torace e la divaricazione delle coste, con un impatto chirurgico più gravoso per il paziente in termini di dolori post-operatori e tempi di ritorno ad una vita normale”.
La VATS prevede invece di eseguire lo stesso intervento attraverso 1-4 piccole incisioni chirurgiche, attraverso cui vengono inseriti una telecamera e degli strumenti dedicati.
“Negli ultimi due decenni – prosegue Morelli – la tecnica VATS si è andata via via affermando come la tecnica di scelta per questo tipo di intervento con molteplici vantaggi per i pazienti, che presentano un decorso post-operatorio caratterizzato da minori dolori, minore tasso di complicazioni, un recupero più rapido e un migliore risultato estetico. Ciò si traduce inoltre in degenze ospedaliere più brevi con vantaggi economici per il Sistema sanitario. Tutto questo senza mettere in secondo piano l’efficacia terapeutica, dal momento che in alcuni studi i soggetti sottoposti a VATS lobectomy sembrerebbero avere una prognosi più favorevole rispetto al classico approccio ‘aperto’”
Questa tecnica innovativa è utilizzata in più di 50 Centri italiani di Chirurgia Toracica e i risultati delle procedure eseguite vengono registrati su un registro nazionale, il VATS group, attivo da gennaio 2014. Nel 2015 ha avuto luogo la prima Consensus Conference, un incontro tra i chirurghi membri del VATS group, al fine di condividere le esperienze dei singoli Centri e definire le raccomandazioni nazionali per il trattamento chirurgico del tumore polmonare, con particolare attenzione alle indicazioni per favorire un approccio mininvasivo rispetto alla classica toracotomia, che viene ancora utilizzata in circa il 20% dei casi.
“Questo incontro – conclude il dott. Morelli – avrà una notevole importanza per perfezionare ulteriormente i percorsi di cura dei pazienti affetti da neoplasia polmonare e offrire una qualità sempre maggiore nelle prestazioni erogate ai cittadini. La terapia del tumore polmonare richiede competenze specifiche e aggiornamento scientifico continuo da parte dei chirurghi. Va quindi sottolineato come la altissima qualità del servizio che viene richiesta da questa patologia può essere riscontrata solo in Centri specializzati con personale preparato e attrezzature adeguate”.