Allo scoccare del mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno il Presidente della LILT Francesco Schittulli solleva il problema della disparità territoriale e delle diagnosi tardive: “Non c’è equità, al Sud si muore di più. Allargare al privato per ridurre le liste d’attesa”
Roma, 4 ottobre 2021 – Parte oggi l’ottobre rosa, il mese da sempre dedicato alla prevenzione del tumore al seno: un appuntamento importante per la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori che per tutto il mese offrirà a tutte le donne visite senologiche gratuite presso i propri ambulatori aderenti sul territorio.
In questo appuntamento così importante per la salute delle donne il Presidente Nazionale della LILT Francesco Schittulli non ha mancato di sottolineare la precarietà di un sistema che non consente a tutte le cittadine di tutelare adeguatamente la propria salute “La situazione che viviamo è al limite del paradosso” ha detto Schittulli “basti pensare che la regione dove ci si ammala di più di tumore al seno è il Friuli ma quella dove si muore di più è la Calabria, ovvero quella con minore incidenza di tutto il Paese: questa mancanza di equità è inaccettabile ed è altrettanto irragionevole che in alcune regioni gli screening di prevenzione vengano offerti a partire dai 45 anni e in altre oltre i 50, per terminare dopo i 69 anni, come se il cancro al seno bussasse alla porta solo in determinati momenti della vita e non si trattasse invece di una malattia severa che ormai colpisce tutte le fasce” e ha continuato “basta con la politica che gestisce la sanità a livello locale, occorre un piano nazionale per garantire omogeneamente a tutte le donne la corretta prevenzione e cure adeguate”.
Il Presidente Schittulli ha infine toccato lo spinoso tema delle lunghe liste di attesa per poter aver accesso alla mammografia “Una diagnosi tardiva compromette tutto il percorso di guarigione e rappresentare un vero spartiacque tra la qualità di vita e la morte: è tempo che pubblico, convenzionato e privato lavorino in sinergia, facendo sì che convenzionato e privato assorbano parte del carico del SSN ”.