Arezzo, 11 gennaio 2019 – Domani, 12 gennaio, alla Biblioteca dell’Ospedale San Donato di Arezzo si terrà un convegno sull’attività del GOM (Gruppo Oncologico Multidisciplinare) del polmone, organizzato da Asl Toscana sud est, Calcit e Fondazione Cesalpino.
Il GOM è un gruppo attivo da oltre 20 anni ad Arezzo ed è coordinato dallo pneumologo. Coinvolge il radiologo, anatomopatologo, medico nucleare, oncologo, radioterapista e chirurgo toracico, attraverso un percorso interaziendale per la rapida presa in carico del paziente sospetto neoplastico polmonare e la successiva discussione multidisciplinare per la scelta terapeutica.
In occasione del convegno di domani, verranno presentati i dati relativi agli ultimi 4 anni di attività del Gruppo, con la presa in carico di 800. In oltre 200 di questi, il tumore è stato diagnosticato ai primi stadi.
Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte per tumore nei maschi e la terza causa nelle femmine, dopo mammella e colon-retto. Si è ridotta la differenza di incidenza legata al sesso, il tasso di mortalità è in riduzione nel sesso maschile mentre è in aumento nel sesso femminile a causa della maggior abitudine al fumo di sigaretta delle donne. In Italia si stimano circa 39.900 (M 29.500, F 11.400) nuovi casi di tumore al polmone all’anno nelle persone fino agli 80 anni.
Il fumo di sigaretta costituisce il principale fattore di rischio e circa l’85-90% delle nuove diagnosi è riconducibile al fumo inteso come durata dell’esposizione (anni) e numero di sigarette fumate al giorno.
Il convegno sarà l’occasione per presentare l’importante ruolo che ogni specialista ha nel delicato e a volte difficile percorso per la diagnosi e la cura del tumore polmonare, con l’obiettivo di offrire al paziente la miglior cura adeguata agli standard nazionali e internazionali nei tempi più stretti possibili.
“Nella parte diagnostica e stadiativa del tumore del polmone e della pleura – spiega Raffaele Scala, direttore Pneumologia Arezzo – il nostro reparto è dotato di strumentazioni innovative che consentono in corso di broncoscopia dei prelievi mirati, sotto la guida ecografica, dai linfonodi a contatto con la parete dei bronchi e della trachea. La toracoscopia medica invece consente, con procedura non chirurgica, di effettuare prelievi bioptici in caso di versamenti pleurici di sospetta natura tumorale. In entrambi in casi in analgosedazione. La laserterapia endobronchiale è un aiuto in più per la cura di quei tumori che occludono i bronchi e rendono difficile la respirazione dei nostri pazienti”.
Il percorso diagnostico è completato grazie alla lunga esperienza dei professionisti del gruppo afferenti alla Radiologia, che insieme alla studio TC e alla Medicina Nucleare con la PET consentono una definizione precisa della sede e diffusione della malattia. I prelievi dei radiologi interventisti consentono la diagnosi del tumore laddove l’esame broncoscopico non sia in grado di raggiungere la lesione. Il supporto dell’Anatomia patologica è fondamentale per la conferma del tumore e per la sua caratterizzazione biomolecolare.