Padova, 24 settembre 2018 – Trovare nuove terapie per una malattia pediatrica assai rara ma molto aggressiva: il tumore epatico. È questo l’ambizioso obiettivo del progetto europeo “Children’s Liver Tumour European Research Network” (ChiLTERN), incluso nel programma Horizon 2020-PHC-2015, di cui l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è da pochi giorni partner ufficiale.
A seguire lo studio sarà la dott.ssa Martina Pigazzi, principal investigator del Laboratorio di Oncoematologia Pediatrica, affiancata dal dott. Stefano Cairo dell’azienda francese XenTech.
“Il progetto è un esempio di come, grazie alla sinergia tra IRP e Dipartimento di salute della donna e del bambino dell’Università di Padova, con il suo direttore prof. Giorgio Perilongo, si sia potuta costruire una rete tra ricerca di base e ricerca clinica che ha concretizzato l’opportunità unica di essere parte di un programma di ricerca europeo con altri 22 gruppi – dichiara la dott.ssa Pigazzi – IRP, dunque, è inserito in un partenariato globale che vedrà il più grande studio clinico mai intrapreso in questa popolazione di pazienti”.
Lo studio è coordinato dalla Società internazionale di oncologia pediatrica – Gruppo di tumori del fegato epiteliale (SIOPEL), con base in Europa, dal Gruppo oncologico per bambini (COG), negli Usa, e dal Gruppo tumori epatici pediatrici (JPLT), in Giappone, che hanno unito le forze per lanciare un trial di fase 3 su pazienti pediatrici e adolescenti con epatoblastoma e carcinoma epatocellulare, creando il primo protocollo internazionale del tumore epatico pediatrico (PHITT).
Lo studio mira a reclutare 1.200 pazienti con tumori epatici in tutto il mondo, per un periodo di 5 anni. “300 pazienti saranno europei – spiega la dott.ssa Pigazzi – e, assieme al mio gruppo di ricerca in IRP e alla collaborazione del dott. Cairo, produrrò dei modelli in vitro e in vivo su cui testare l’efficacia di nuovi farmaci che verranno poi somministrati ai pazienti”.
Con il progetto ChiLTERN si punta a intraprendere il processo PHITT in Europa e a fornire ulteriori piattaforme biologiche, tecnologiche e farmacologiche per incrementare la sopravvivenza dei bambini con cancro al fegato.