Tumore ai polmoni, drenaggio da casa per evitare continui accessi ospedalieri

Dott. Mario Tamburrini

Ferrara, 12 settembre 2024 – Un drenaggio, gestibile al domicilio in autonomia o con l’aiuto di famigliari e/o caregiver, che consente ai pazienti con tumore ai polmoni di evitare ripetuti accessi ospedalieri necessari per estrarre i liquidi che causano versamento pleurico.

Si chiama “Progetto per la gestione del versamento pleurico maligno con drenaggio tunnellizzato a domicilio”, realizzato dall’Azienda Ospedaliero Universitaria e dell’Azienda Usl di Ferrara, ed è il primo documento ufficiale in Italia.

Che cos’è il “versamento pleurico”?

È l’accumulo di liquido nelle pleure, ossia nelle membrane che rivestono i polmoni. Può succedere nei pazienti con tumori polmonari che vi sia una continua formazione di liquido nello spazio pleurico. Il liquido che si accumula nelle pleure e spinge sui polmoni e il paziente con versamento pleurico accusa fatica a respirare (dispnea) e dolore toracico.

Il progetto

Prof. Alberto Papi

Ad oggi in Italia, nella maggior parte dei casi, i pazienti con versamento pleurico ripetuto sono spesso costretti a continui accessi ospedalieri per essere sottoposti a ripetute toracentesi (procedura di estrazione di liquido dal cavo pleurico tramite ago e siringa). Per ovviare a questo disagio è possibile posizionare un particolare dispositivo, denominato “drenaggio tunnellizzato”: un piccolo tubo di drenaggio capace di rimanere in sede per lungo tempo e di estrarre al bisogno il liquido dalle pleure, al fine di decomprimere i polmoni, migliorando l’ossigenazione e riducendo la fatica a respirare.

Il progetto prevede il posizionamento del dispositivo da parte del medico Pneumologo o Chirurgo Toracico in un ambulatorio dedicato oppure in sala operatoria, con tecnica sterile e con paziente sedato, ma senza necessità di intubazione o di una anestesia generale.

Il paziente è solitamente dimesso a domicilio dopo una breve osservazione ed una volta a casa può gestire il drenaggio in autonomia o con il supporto dei familiari/caregiver. A domicilio è sempre garantita una presa in carico ed una supervisione da parte dei professionisti del territorio (Medici di Medicina Generale, infermieri dell’ADI e Medici Palliativisti) in collaborazione con gli specialisti dell’Azienda Usl e Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.

Il documento, elaborato in sinergia tra Azienda Ospedaliero-Universitaria e AUSL, è il primo progetto ufficiale prodotto in Italia relativo al percorso di posizionamento e successiva gestione domiciliare di un drenaggio toracico a permanenza ed ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di questi pazienti, estremamente fragili e già debilitati, evitandone continui accessi ospedalieri.

Alla redazione del progetto hanno contribuito molti attori diversi e diverse Unità Operative: Pneumologia Ospedaliera, Pneumologia Territoriale, Chirurgia Toracica, Cure Palliative Territoriali, Direzione Assistenziale, Area Infermieristica e Assistenziale interaziendale, Medicina d’Urgenza Ospedaliera, ADI Ferrara, Servizio Qualità e il Dipartimento Cure Primarie.

Il documento in questione si integra nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del tumore del polmone (PDTA Polmone), coordinato dal dott. Giampiero Dolci, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica, che vede da diversi anni molti specialisti della sanità Ferrarese (Pneumologi, Oncologi, Anatomopatologi, Chirurghi Toracici, Radioterapisti, Medici Nucleari, Radiologi e Infermieri Case Manager) garantire un percorso omogeneo e integrato, multiprofessionale e multidisciplinare, nella diagnosi e nel trattamento della malattia; assicurando la tempestiva presa in carico della persona e la precoce definizione del piano diagnostico terapeutico.

Gli attori

“Crediamo che questo progetto – mette in evidenza il prof. Alberto Papi, Direttore della Pneumologia dell’Ospedale di Cona – venga incontro ai bisogni di persone fragili e rappresenti una concretizzazione della integrazione Ospedale-Territorio”.

Il dott. Mario Tamburrini, referente dell’Endoscopia Respiratoria Interventistica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara e promotore della stesura del documento, commenta: “devo ringraziare tutti i colleghi Sanitari coinvolti che con grande spirito di collaborazione che si sono resi disponibili a condividere le loro competenze per redigere questo progetto. Ringrazio in particolare la dott.ssa Marika Colombi (Direttore della Direzione Assistenziale) per aver da subito appoggiato il progetto e la dott.ssa Cinzia Pizzardo del Servizio Qualità per aver permesso di costruire un percorso in maniera strutturata di concerto tra le due Aziende Sanitarie ferraresi.

Nel percorso di cura dei pazienti, e in particolare quelli oncologici, non deve mancare una adeguata attenzione al benessere psico-fisico e dunque alla qualità di vita della persona. Questo documento rappresenta un ottimo esempio di presa in carico totale del paziente e di collaborazione tra Ospedale e Territorio a 360 gradi. Il progetto ha le potenzialità per essere esteso in futuro anche a livello nazionale, ponendo la Sanità Ferrarese come modello di riferimento”.

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