Una corsa contro il tempo con tamponi rapidi anti-Covid, un paziente che arrivava da fuori Regione e sale operatorie da sincronizzare
Milano, 28 settembre 2020 – I trapianti sono sempre interventi straordinari, capaci di cambiare radicalmente la qualità di vita di una persona. Ma non sono tutti uguali: ci sono quelli che si possono programmare e quindi si organizzano per tempo; e quelli che arrivano all’improvviso, e vanno gestiti con grandi capacità organizzative.
Al Policlinico di Milano lo scorso 23 settembre è successo tutto questo in contemporanea: un trapianto di rene da donatore vivente (il marito che dona alla moglie in dialisi) e due trapianti più urgenti e soprattutto ‘rari’: per questo si è dovuta organizzare una ‘maratona chirurgica’ durata quasi 16 ore, durante cui si sono sovrapposti ben 4 interventi in sala operatoria.
“Il primo intervento ha richiesto come da prassi due operazioni chirurgiche distinte – spiega Mariano Ferraresso, direttore dell’Unità Trapianti di Rene del Policlinico di Milano – il primo per prelevare l’organo dal donatore vivente, il secondo per trapiantarlo nella moglie. La sera prima, però siamo stati allertati per la disponibilità di un donatore deceduto con un gruppo sanguigno relativamente raro, AB con Rh negativo, e dell’opportunità di poter utilizzare entrambi i suoi reni. In lista d’attesa nazionale, di pazienti compatibili con quel gruppo sanguigno ce n’erano solo due, entrambi già in cura al Policlinico. In un trapianto ogni minuto è prezioso, e non si poteva certo aspettare: per questo abbiamo convocato subito i pazienti, uno della Lombardia e uno che è dovuto arrivare dalla Puglia, e ci siamo preparati a svolgere tutti e quattro gli interventi nella stessa giornata”.
“Lo sforzo organizzativo è stato notevole – commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – non solo per gestire così tanti interventi che si sovrapponevano, ma anche per tutte le precauzioni necessarie al contenimento dell’epidemia da Covid-19. Il paziente pugliese, ad esempio, allertato la sera del 22 settembre, in poche ore non avrebbe mai potuto fare un tampone, ottenere l’esito e nel frattempo raggiungere il nostro Ospedale. Per questo ci siamo organizzati per testarlo direttamente noi alle 4 del mattino, in tempo per dare il via all’intervento in sicurezza poche ore dopo”.
A tutte e 4 le operazioni hanno collaborato, oltre ai chirurghi guidati da Mariano Ferraresso, anche il gruppo dei nefrologi che si è occupato di preparare i pazienti agli interventi (responsabile Piergiorgio Messa), l’equipe degli anestesisti e dei rianimatori (fondamentali anche per la gestione dei pazienti post-trapianto, guidati da Antonio Pesenti) e il personale dei blocchi operatori. Tutti gli interventi sono andati a buon fine, e i 3 pazienti che hanno avuto un rene nuovo potranno finalmente essere liberi dalla dialisi.
“Tutto questo è stato possibile anche grazie al grande lavoro di squadra messo in atto in Policlinico – conclude Belleri – E nonostante la pandemia, quest’anno abbiamo addirittura incrementato il numero di trapianti di rene che siamo riusciti ad eseguire: rispetto ai 75 interventi del 2019, ad oggi gli interventi del 2020 sono già stati 68, con altri 7 programmati per le prossime settimane. Contiamo di raggiungere entro fine anno un nuovo traguardo, a tutto vantaggio dei pazienti in lista d’attesa”.