Trattamento dell’obesità, nuovi percorsi per la chirurgia bariatrica

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Presso l’Unità Operativa di Chirurgia Bariatrica dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano, diretta dal dott. Roberto Tacchino, si eseguono tutti i tipi di interventi per l’obesità con tecnica laparoscopica a tre o un solo accesso, in modalità “fast track” in totale sicurezza

obesitàVigevano, 10 giugno 2016 – Pre-ricovero il giorno prima dell’intervento, mobilizzazione precoce del paziente con dimissione il giorno successivo, possibilità di scegliere l’approccio chirurgico. Queste le tre principali caratteristiche dell’Unità Operativa di Chirurgia Bariatrica dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano, Gruppo ospedaliero San Donato, diretta dal dott. Roberto Tacchino.

“Per gli interventi contro l’obesità, nella nostra struttura abbiamo per primi adottato la modalità fast track, che riduce di gran lunga lo stress operatorio e il disagio post-operatorio, con una conseguente diminuzione delle complicanze. Tutto ciò implica una serie di accorgimenti che vanno da un’adeguata preparazione del paziente, a un’accurata scelta della tecnica operatoria e anestesiologica” dichiara il dott. Tacchino.

“Presso la nostra struttura pratichiamo tutti i tipi di intervento di chirurgia bariatrica tra cui la diversione biliopancreatica, il bendaggio gastrico, la sleeve gastrectomy, la plicatura gastrica, il bypass gastrico e la chirurgia di revisione, a seconda delle caratteristiche e delle esigenze del paziente, che, insieme al medico può decidere a quale procedura sottoporsi – continua il dott. Tacchino – Tutti questi interventi vengono eseguiti in laparoscopia a tre o a singola incisione, tecnica, quest’ultima, che con un semplice taglio al fondo dell’ombelico consente di svolgere l’intervento senza lasciare nessuna cicatrice visibile, con conseguenti vantaggi anche estetici, oltre al minor rischio di infezioni post-operatorie”.

È importante tenere in considerazione che i pazienti obesi gravi nel 30-40% dei casi soffrono di diabete, ipertensione, sindrome metabolica e hanno più frequentemente gravi patologie cardiache rispetto alle persone normopeso. Una condizione in grado di compromettere le funzioni vitali di un individuo e ridurne l’aspettativa di vita.

Quando in questi pazienti le modifiche degli stili di vita (dieta, attività fisica, ecc.) non riescono, da sole, a risolvere il problema, una soluzione può venire dalla chirurgia bariatrica.

Nel 2010 in Italia venivano eseguiti 7-8 mila interventi di chirurgia contro l’obesità. Successivamente, nel corso degli anni, si è verificato un progressivo incremento fino ad arrivare agli attuali 12 mila interventi l’anno. Ancora pochi se paragonati ai livelli degli altri Paesi europei, come la Francia dove vengono operati circa 43 mila pazienti l’anno.

“Noi operiamo circa 12 pazienti a settimana e dovremo arrivare a circa 500 interventi l’anno. Grazie alla strategia da noi adottata – conclude il dott. Tacchino – che prevede tempi di degenza molto brevi, abbiamo abbattuto anche i tempi di attesa, sia per i pazienti lombardi che per quelli provenienti dalla mobilità interregionale. Per questi ultimi, la fase post-operatoria è monitorata e seguita grazie alla presenza di nostri ambulatori sul territorio nazionale e attraverso colloqui telefonici che ho iniziato a svolgere via ‘Skype’, per capire lo stato di salute del paziente, prendere visione degli esami clinici, fornire consigli dietetici, ecc.”.

Un’altra peculiarità della struttura del Beato Matteo è rappresentata dal fatto che una volta la settimana viene organizzato un seminario informativo a ingresso libero sulla chirurgia bariatrica. Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento potrà successivamente effettuare un consulto con gli specialisti del Centro e una visita preliminare ad un eventuale intervento.

fonte: ufficio stampa

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