Venezia, 22 febbraio 2023 – L’ultima volta è accaduto meno di un mese fa. Due piccoli pazienti hanno ricevuto un trapianto di cornea all’età rispettivamente di sei e nove mesi, entrambi affetti da Anomalia di Peters, una rara malformazione congenita dell’occhio, che colpisce solo un caso su un milione e provoca l’opacità della cornea.
I due interventi, effettuati presso un’importante struttura ospedaliera emiliana, hanno richiesto due tessuti donati in Veneto e selezionati da Fondazione Banca degli Occhi del Veneto tra quelli con caratteristiche biologiche adatte. A permettere di salvare la vista ai due piccolissimi pazienti, dunque, oltre al progresso delle tecniche e all’abilità del chirurgo, c’è stato anche il gesto di un donatore adulto proveniente dal Veneto.
Il dato straordinario è che l’invio di tessuti oculari per trapianti così rari e delicati si è ripetuto, nel 2022, per ben undici volte. Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, centro di riferimento per la raccolta e l’invio di tessuti oculari di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento, nel corso del 2022 ha inviato 6 cornee in ospedali del Veneto, 4 fuori regione e 1 cornea a Liverpool, nel Regno Unito, per interventi tutti destinati a pazienti sotto l’anno di vita, affetti per lo più da glaucomi congeniti, ulcere e traumi.
“Questi bambini hanno una speranza di crescere con un apparato visivo funzionante, grazie ai passi avanti effettuati dalla chirurgia e grazie al sì, nel 2022, di tremila donatori” afferma il Direttore Sanitario di Fondazione Banca degli Occhi, Diego Ponzin.
“Fondamentale, in questi casi, è stata la possibilità di selezionare tessuti corneali provenienti da donatori adulti, in alcuni casi anche di età piuttosto avanzata, ma dotati di caratteristiche adatte. Un segnale che speriamo possa offrire conforto non solo alle famiglie dei piccoli pazienti ma anche a quelle di molti donatori”, continua Ponzin.
“È importante ribadire che il gesto della donazione di cornee può dare speranza a migliaia di malati, e permettere risultati importanti. Allo stesso tempo è fondamentale l’abilità del chirurgo e la tempestività dell’intervento: solo sottoponendosi ad un trapianto nel corso dei primi mesi di vita il bambino può sviluppare adeguatamente le proprie funzioni cerebrali legate alla visione”, conclude Ponzin.