Dott.ssa Stefania Fumarola – In Scientia Fides: “Le staminali autologhe del cordone ombelicale hanno innumerevoli vantaggi tra cui l’assenza di rischi per il ricevente, il ridotto rischio di trasmissione di infezioni, l’immediata disponibilità, il ridotto o quasi nullo rischio di rigetto”
San Marino, 27 ottobre 2021 – Ancora troppo spesso si legge che “Non c’è nessuna evidenza scientifica che testimoni l’utilità della conservazione di cellule staminali a uso autologo”. Si tratta di una dichiarazione falsa.
A confutare questa tesi, non esiste solo il decreto ministeriale del 18 novembre 2009 che riporta nell’allegato un elenco delle patologie per le quali è consolidato l’uso di cellule staminali per il trapianto e consente la conservazione per uso unicamente autologo cioè personale del sangue del cordone ombelicale, bensì anche innumerevoli studi scientifici che ci dimostrano esattamente il contrario.
Dal primo trapianto di cellule staminali ematopoietiche, avvenuto nel 1988 in Francia per il trattamento dell’anemia di Fanconi ad oggi, si sono susseguiti innumerevoli studi clinici che hanno visto come attore principale l’utilizzo del campione di sangue cordonale autologo.
“Analizzando nel dettaglio il decreto ministeriale del 18 novembre 2009 «Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato» – spiega la dott.ssa Stefania Fumarola, biologa e responsabile scientifica di In Scientia Fides – ogni patologia riportata, oggi trattabile con le cellule staminali autologhe fa riferimenti a più studi clinici, per citarne alcuni:
- Linfoma di Hodgkin (Adv Clin Path.2002 Apr;6(2):77-85)
- Diabete (Diabetes Care 2009; 32: 2041– 2046)
- Leucemia delle plasmacellule (haematologica | 2010; 95(5))
- Macroglobulinemia di Waldenstrom (A. Anagnostopoulos et al.2009)
- Neuroblastoma (J Pediatr Hematol Oncol. 2003 Dec;25(12):934-40)
- Retinoblastoma (Pediatrics. 2009 Mar; 123(3):1011-7)
Ma la scienza è in continua evoluzione ed ha dimostrato l’applicabilità anche per:
- Autismo (Stem Cells Transl Med. 2017 May; 6(5)
- Mieloma multiplo (Sidiqi et al. Blood Cancer Journal (2018) 8:106)
- Paralisi cerebrale (Stem Cells Transl Med . 2017)
- Sclerosi multipla (Neurology. February 23, 2021)
- Sclerosi laterale amiotrofica (NCT0136340)
- Difetti congeniti a carico del muscolo cardiaco
- Ipoacusia neurosensoriale (SNHL) (Journal of Audiology and Otology 2018;22(4):209-222)
- Osteoartrite (Chin J Reparat Reconstruct Surg. 2016)
“Per fare chiarezza sull’argomento – prosegue la Dott.ssa Fumarola – è importante sottolineare, grazie alle evidenze scientifiche riportate, che le staminali autologhe del cordone ombelicale hanno innumerevoli vantaggi tra cui l’assenza di rischi per il ricevente, il ridotto rischio di trasmissione di infezioni, l’immediata disponibilità, il ridotto o quasi nullo rischio di rigetto (la cosiddetta graft-versus-host disease – GVHD), oltre alla capacità di specializzarsi in diverse tipologie di cellule/tessuti, e parecchie proprietà antiinfiammatorie ed immunomodulatorie”.
Inoltre lo stesso decreto ministeriale del 18 novembre 2009 consente la conservazione per uso autologo-dedicato nel caso di particolari patologie non ancora comprese nell’elenco di cui all’allegato, «ma per le quali sussistono comprovate evidenze scientifiche di un possibile impiego di cellule staminali del sangue da cordone ombelicale anche nell’ambito di sperimentazioni cliniche approvate secondo la normativa vigente, previa presentazione di una documentazione rilasciata da un medico specialista nel relativo ambito clinico. Tale conservazione viene autorizzata dal responsabile della Banca sentito il parere di un apposito gruppo tecnico multidisciplinare coordinato dal Centro Nazionale Trapianti».
In merito al grado di compatibilità, fattore fondamentale in caso di trapianto, è importante evidenziare, che questo indicatore tra fratelli si aggira intorno al 70-80% e va man mano a diminuire in base al grado di parentela, e l’evidenza scientifica ci dice che è possibile utilizzare il campione di cellule staminali per i parenti fino al II grado.