Trapianti, nuove opportunità da terapie cellulari e ingegneria dei tessuti. Simposio Ri.MED

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Palermo, 25 ottobre 2019 – La medicina personalizzata è più che mai vicina ai pazienti afflitti da insufficienze d’organo: il contesto di riferimento è quello dei pazienti trapiantati – che attualmente sono costretti a sottostare a vita a terapie farmacologiche immunosoppressive per evitare eventuali rigetti – e quello dei tantissimi in attesa di organi (quest’anno oltre 14.000 in Europa, secondo i dati forniti dalla Eurotransplant International Foundation), per i quali l’alternativa al trapianto – rigenerazione, ingegnerizzazione delle cellule, biofabbricazione e stampa in 3D – rappresenterebbe la fine di un incubo.

Questo l’argomento del 13° Simposio Scientifico Ri.MED, “Organ Insufficiency: change it or fix it”, che si svolge oggi a Palazzo Steri e che ha riunito a Palermo i massimi esperti del settore a livello mondiale. Il primo argomento affrontato è quello della sopravvivenza a lungo termine dell’organo trapiantato: “Non possiamo semplicemente continuare ad aumentare l’immunosoppressione per prevenire il rigetto del trapianto – afferma Fadi Lakkis, membro del Comitato scientifico Ri.MED e Direttore scientifico dell’Istituto Trapianti “Starzl” della University of Pittsburgh School of Medicine – perché i farmaci immunosoppressori possono avere effetti indesiderati importanti sul paziente. Dobbiamo piuttosto trovare modi nuovi e sicuri per prolungare la vita di un organo trapiantato”.

E la ricerca va proprio nella direzione di individuare strategie alternative: dalla perfusione meccanica dell’organo all’uso delle cellule del sistema immunitario, alle terapie cellulari in fase di sperimentazione che aprono grandi speranze.

“La medicina rigenerativa sta facendo passi da gigante, le nuove ricerche e l’applicazione alla clinica oggi avanzano su tre fronti – spiega Riccardo Gottardi, Principal Investigator Ri.MED e Direttore del Bioengineering and Biomaterials Laboratory del Children’s Hospital of Philadelphia: “Il primo approccio è sfruttare il ruolo del sistema immunitario nel favorire la rigenerazione dei tessuti, il secondo è la stampa 3D di organi e tessuti che negli ultimi 5 anni ha rivoluzionato la ricerca, il terzo è la creazione di modelli in vitro che riproducano perfettamente la fisiologia umana per mettere a punto farmaci sempre più efficaci e precisi”.

“La missione di Ri.MED è tradurre la ricerca biotecnologica e biomedica in nuove cure per i pazienti, con progetti di ricerca traslazionale focalizzati su patologie dell’invecchiamento, insufficienze d’organo e cancro – spiega Alessandro Padova, Direttore Generale della Fondazione – studi che trovano forte impulso nell’integrazione diretta con l’IRCCS-ISMETT e nella partnership strategica con Pittsburgh. Il Simposio annuale ci permette di portare in Sicilia la ricerca ai massimi livelli, coerentemente con le nostre priorità di divulgazione scientifica, formazione di nuove generazioni di ricercatori e sviluppo di un indotto socioeconomico positivo nel Sud Italia”.

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