Trattamento emodialitico combinato a scambio plasmatico in paziente candidato a trapianto di rene da donatore vivente ABO incompatibile
Padova, 4 luglio 2018 – Per la prima volta, presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, è stata attuata la procedura combinata – tecnica TANDEM di due trattamenti extracorporei nell’ambito del programma di trapianto di rene da donatore vivente ABO incompatibile.
Le unità operative coinvolte sono: Immunotrasfusionale: Dott. Piero Marson, Dott.ssa Tiziana Tison, Dott.ssa Anna Colpo, direttore dott.ssa Giustina De Silvestro; Nefrologia: Dott.ssa Barbara Rossi, Dott.ssa Marianna Alessi, direttore Prof. Lorenzo Calò; Trapianti Rene e Pancreas: Dott.ssa Lucrezia Furian, Dott.ssa Cristina Silvestre, Dott.ssa Flavia Neri, direttore Prof. Paolo Rigotti.
Il programma di trapianto di rene da donatore vivente ABO incompatibile prevede un approccio multidisciplinare al paziente e, in particolare, le nostre U.O.C. sono coinvolte nel trattamento emodialitico – Nefrologia 2 e nella determinazione e monitoraggio del titolo delle isoemoagglutinine e trattamento di desensibilizzazione pre-trapianto-Immunotrasfusionale.
La desensibilizzazione viene attuata con terapia aferetica: scambio plasmatico o immunoadsorbimento selettivo/superselettivo, in associazione alla somministrazione di farmaci immunosoppressori, allo scopo di ridurre il titolo delle isoemoagglutinine e di superare così la barriera immunologica dell’incompatibilità ABO.
Fino ad ora il paziente in emodialisi cronica candidato a trapianto di rene da donatore ABO incompatibile veniva sottoposto, a giorni alterni, ad emodialisi e ad aferesi, con conseguente disagio per il paziente stesso, soprattutto in caso di titoli elevati di isoemoagglutinine, che richiedeva anche 7-8 procedure aferetiche, che andavano a sommarsi al programma di emodialisi cronica effettuata tre volte a settimana.
Al fine di consentire al paziente un periodo pre-trapianto meno stressante e di ottimizzare le risorse di spazio e di personale coinvolto nella procedura di desensibilizzazione, è stato creato un gruppo di lavoro che ha coinvolto diverse figure professionali: medici, infermieri e tecnici, allo scopo di mettere a punto il trattamento TANDEM anche presso la nostra Azienda Ospedaliera.
Il paziente candidato al trapianto ABO incompatibile era in trattamento emodialitico cronico presso altra Struttura. In seguito alla visita di idoneità preliminare e ad adeguata informazione, il paziente è stato avviato al trattamento TANDEM, dopo averne espresso il proprio consenso.
Nel corso dei trattamenti TANDEM non si sono verificati eventi avversi e non sono state riscontrate differenze significative nell’efficienza delle procedure. Il paziente trapiantato da donatore vivente ABO incompatibile è tornato alle sue normali funzioni.
Sulla base di questa esperienza, riteniamo che, dopo opportuna valutazione del paziente, il trattamento TANDEM possa essere applicato e sia sicuro ed efficace; inoltre può garantire una migliore qualità di vita ai pazienti candidati a trapianto di rene ABO incompatibile, riducendone significativamente il numero di accessi ospedalieri durante la fase di preparazione al trapianto.
Anni fa il trapianto di rene poteva essere eseguito solo se il donatore e il ricevente appartenevano allo stesso gruppo sanguigno: questa barriera era chiamata “barriera immunologica ABO” ed era considerata insuperabile. Questa non è la sola barriera immunologica del trapianto: l’altro ostacolo è rappresentato dal sistema HLA, cioè dall’insieme delle caratteristiche presenti sulle cellule del nostro organismo che fanno sì che ciascuno di noi sia un individuo diverso da tutti gli altri.
Oggi è possibile superare questi ostacoli, grazie ai progressi delle tecnologie assistenziali e dei farmaci immunosoppressivi: così, già da tempo, anche in Azienda Ospedaliera è partito il programma di trapianto di rene da donatore vivente incompatibile, prevalentemente per il gruppo ABO.
È chiaro che il paziente deve essere adeguatamente preparato a ricevere un organo con diverso gruppo sanguigno e quindi, nel programma di preparazione il candidato a ricevere un nuovo organo deve continuare a fare la dialisi, che per lui è salvavita, ma sottoporsi anche a nuovi trattamenti tra i quali la plasmaferesi terapeutica.
È questa una procedura che prevede la rimozione del plasma del paziente, in cui sono presenti quegli anticorpi che potrebbero rigettare il nuovo organo, sostituendolo con un pari volume di liquidi e proteine, così che al paziente sia mantenuto un adeguato bilancio: è una specie di ricambio del sangue, che però mantiene inalterata la quota cellulare.
Il malato che affronta questo programma, per un periodo prima del trapianto dovrebbe recarsi tutti i giorni in ospedale per fare un giorno la dialisi e un giorno la plasmaferesi, in alternanza: e qui sta la novità. È stata messa a punto questa tecnica TANDEM per fare in contemporanea i due trattamenti: nello stesso tempo e nella stessa sede.
In Italia la tecnica TANDEM è segnalata in casi pediatrici e la letteratura internazionale riporta alcune esperienze all’estero. Ora la tecnica TANDEM emodialisi + scambio plasmatico viene effettuata a Padova anche nel paziente adulto e l’Azienda Ospedaliera rientra tra i principali Centri di trapianto a livello europeo grazie all’ottimale collaborazione e spirito d’iniziativa di tutti gli operatori sanitari.