Giuseppe Vanacore, presidente Aned Onlus, Associazione nazionale dei trapiantati e dializzati: “Il Governo dimentica i più fragili. Rinnovare subito D.L n. 18 del 17 marzo”
Milano, 29 aprile 2020 – Domani, giovedì 30 aprile, il provvedimento del 18 marzo scorso con cui il Governo ha imposto a tutti i lavoratori immunodepressi di rimanere a casa, per evitare di essere contagiati dal Covid-19, perderà di efficacia. A poco più di 24 ore dalla scadenza della data del decreto legge, tuttavia, l’esecutivo non ha dato alcuna indicazione su cosa accadrà a partire dal giorno successivo e questo ha scatenato il panico tra i circa 50mila lavoratori trapiantati e dializzati.
“I nostri centralini stanno impazzendo – spiega Giuseppe Vanacore, presidente di Aned Onlus, l’Associazione nazionale dei trapiantati e dializzati – Centinaia di persone ci stanno contattando per sapere come dovranno comportarsi da lunedì in poi, con l’avvio della fase 2. È impensabile che si possano far rientrare al lavoro queste persone che, a causa dei medicinali antirigetto e delle terapie salvavita come la dialisi, hanno un sistema immunitario indebolito e sono particolarmente esposte al contagio. Dunque una possibilità esponenzialmente più alta di contrarre la malattia in modo grave e maggiori rischi anche di esiti letali in seguito a un’infezione da coronavirus. È essenziale che il governo proroghi immediatamente l’efficacia del decreto oltre al 30 aprile, dando indicazioni precise all’Inps e ai medici di famiglia. Se così non sarà, decine di migliaia di persone dovranno scegliere se rischiare il contagio o perdere il posto di lavoro”.
Aned si è già mossa, scrivendo all’ufficio disabilità della presidenza del Consiglio dei ministri, senza però ricevere una risposta chiara e definitiva.
“Sappiamo bene che si tratta di un momento difficile – aggiunge Vanacore – ma è inconcepibile che il governo dimentichi i più fragili. Nelle ultime settimane i lavoratori immunodepressi, come tutti gli altri, hanno consumato le ferie e ora, con la riapertura di alcune fabbriche e aziende o uffici pubblici e privati, saranno costretti a riprendere il loro posto. Questo significa aumentare esponenzialmente il rischio di nuovi focolai e che si aggravi il numero dei contagiati da Covid 19. Le persone immunodepresse, infatti, hanno la stessa probabilità di ammalarsi degli altri, ma, in caso di contagio, il tasso di mortalità supera il 25%. Una percentuale molto superiore alla media nazionale”.
Qualora la proroga, per le solite pastoie burocratiche, non dovesse giungere in tempo, l’ANED suggerisce a tutti i pazienti trapiantati e dializzati di chiedere al proprio medico di famiglia il prolungamento della malattia utilizzando i codici precedenti.