Roma, 3 agosto 2022 – L’aspetto che rende ancora più tragica la morte di Giulia e Alessia, le sorelle travolte dal treno alla stazione di Riccione, è “la dissoluzione dei corpi, che renderà ancora più difficile per la famiglia elaborare il lutto”. È la riflessione fatta da Claudio Mencacci, direttore emerito del dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano, raggiunto telefonicamente dalla Dire.
“Il fatto che una delle due si fosse seduta sui binari, mentre l’altra era distesa sulla banchina, indica al contempo stanchezza e scarsa lucidità – prosegue lo psichiatra – Ma sarei cauto ad avventurarmi in altre spiegazioni. Bisogna approfondire se ci sia stata assunzione di alcol o anche di sostanze stupefacenti”.
“Perché sedersi su un binario e non reagire ai segnali di arrivo di un treno, è segno di un restringimento del campo della coscienza. Indagherei moltissimo sulla notte che le due sorelle avevano trascorso – ribadisce Mencacci – Tutti coloro che le avevano viste hanno detto che erano molto stanche e questo lascerebbe pensare che fossero molto confuse”, aggiunge.
Riguardo al rapporto speciale che c’era tra le due ragazze, l’esperto spiega che “un legame tra sorelle è speciale perché si crea una connessione permanente, una relazione totalmente priva di schemi, per cui ad esempio da una sorella si accettano consigli anche quando si è in un momento negativo. È un legame destinato a durare tutta la vita. Con una sorella si condividono la trasgressione, la sperimentazione e l’esperienza della femminilità (più forte anche rispetto a quello che avviene tra madre e figlia)”, conclude.
(fonte: Agenzia Dire)