Roma, 4 settembre 2019 – “Il numero di studenti che hanno deciso di tentare il test per l’ingresso alle facoltà di Medicina è sicuramente un segnale che va tenuto in considerazione. La nostra professione, nonostante tutto, continua ad esercitare il proprio fascino. Anche se è un indicatore importante non possiamo di certo limitare il nostro giudizio sulla quantità, ben sapendo che è sulla qualità che si gioca la partita decisiva per il comparto medico e chirurgico. Siamo convinti che una valutazione sul numero chiuso per il futuro vada fatta, non aprendo tout court all’ingresso degli aspiranti medici ma ragionando piuttosto su un sistema che coniughi in maniera responsabile la domanda e l’offerta. Una soluzione che porti realmente benefici e vantaggi al nostro SSN”, lo afferma Paolo De Paolis, Presidente della Società Italiana di Chirurgia, commentando la notizia relativa ai test per Medicina e Odontoiatria che nelle giornata di ieri ha visto impegnati 69mila studenti.
“Occorre anche ragionare sugli attuali sistemi di valutazione che per certi aspetti possono essere considerati anacronistici, l’attualizzazione del test è sicuramente un tema da affrontare con celerità”.
“Per quanto riguarda l’aspetto chirurgico è necessario concentrarsi sulla qualità. Occorre un ragionamento profondo sul sistema di formazione post laurea dei medici e un allargamento degli accessi alle scuole di specializzazione per i giovani chirurghi italiani. Alle attuali condizioni i nostri giovani professionisti continueranno a cercare soluzioni alternative alla professione in Italia”, conclude De Paolis.