Roma, 20 luglio 2020 – L’innovazione portata dalle terapie CAR-T al di fuori di ogni dubbio rappresenta uno dei traguardi medici più importanti del nuovo secolo nella battaglia contro i tumori. Con l’attuale situazione Covid-19 servono nuovi modelli organizzativi rapidamente applicabili e scelte immediate soprattutto in aree come queste che non possono attendere.
Con lo scopo di far confrontare esperti per condividere quanto di pratico sia stato già realizzato in molte Regioni e quanto di questo possa servire a superare criticità gestionali, amministrative e cliniche, Motore Sanità ha promosso una serie di Webinar regionali, oggi tappa in Lombardia, dal titolo “Breakthrough innovation CAR-T. Prospettive attuali in epoca Covid-19”.
“La terapia con CAR-T costituisce una incredibile innovazione nel trattamento dei linfomi non Hodgkin ad alta aggressività e della leucemia acuta linfoblastica del giovane. È molto probabile, inoltre, che tale approccio terapeutico abbia sempre maggiori applicazioni nelle malattie emato-oncologiche. Si tratta di un approccio complesso che richiede, per la sua esecuzione, team multidisciplinari e strutture organizzate, e accreditate, ad eseguite tali procedure terapeutiche. Ma tali complessità non dovrebbero costituire un limite al loro utilizzo in tutti i pazienti per i quali esiste l’indicazione. Recentemente l’epidemia di Covid-19 ha senz’altro costituito un limite al loro utilizzo presso alcune strutture per un supposto aumentato rischio di infezione da coronavirus. Tale rischio in realtà non è chiaramente dimostrato e nella nostra struttura (Humanitas Cancer Center) abbiamo regolarmente continuato ad applicare tale modalità terapeutica senza riscontrare nessun aumentato rischio di infezione. Ma l’epidemia Covid-19 ha anche permesso di accelerare un processo di digitalizzazione fondamentale per una migliore gestione di questi pazienti, al di là dell’epidemia attuale. Di fatto essendo limitato il numero di centri accreditati la possibilità di comunicare tramite una piattaforma informatica dedicata con i Colleghi di altre strutture per condividere scelte, facilitare la comunicazione e gestire la fase successiva di eventuale tossicità rappresenta un importante vantaggio per i pazienti e, certamente, può facilitare l’accesso a questo tipo di cura di un numero maggiore di soggetti che possono giovarsene”, ha spiegato Armando Santoro, Direttore Humanitas Cancer Center e Professore di Oncologia Humanitas University.
“L’emergenza Covid non ha arrestato le attività di trapianto di cellule staminali emopoietiche. I centri trapianto hanno inteso garantire la massima continuità di cura per i pazienti candidati a trapianto. Analogamente, le attività di trapianto di prodotti medicinali di terapia cellulare avanzata (ATMP; Advanced Therapeutics Medicinal Products) tra cui i CAR-T, non si sono arrestate. La raccolta dei linfociti dei pazienti, la produzione del CAR-T nei laboratori specializzati e la somministrazione terapeutica, dunque l’intera filiera produttiva è rimasta attiva nel periodo di emergenza Covid”, ha detto Fabio Ciceri, Professore Ordinario di Ematologia, Università Vita-Salute San Raffaele, Direttore U.O. Ematologia e Trapianto di Midollo e Vicedirettore Scientifico IRCCS Ospedale San Raffaele.