Alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini si è aperto oggi il convegno “Scienza e innovazione per una sanità efficace e sostenibile”
Padova, 20 novembre 2023 – La medicina di precisione, quella mirata al singolo paziente, in grado di offrire cure personalizzate e addirittura agire sulla comparsa delle malattie è la terra promessa – ma già in parte conquistata – dalla terapia genica e dai farmaci a RNA.
Rosario Rizzuto, direttore del Centro: “È nato un centro nazionale nel quale contemporaneamente interagiscono ricercatori di tutto il territorio nazionale, di università ed enti di ricerca pubblici e privati. Si tratta di scienza virtuosa dove si condividono risultati e obiettivi; è questa l’essenza della ricerca. Se il nostro Paese riesce a fare squadra su questo fronte, avremo una forza molto superiore a quella che già abbiamo come ricerca italiana.
E per fare questo bisogna investire. La ricerca biomedica ha una valenza etica. La medicina del futuro va verso cure sempre più personalizzate, dobbiamo sviluppare non uno o due farmaci, ma centinaia di farmaci che siano il farmaco ideale per gruppi sempre più piccoli di persone.
Prendiamo ad esempio il tumore al polmone: se facciamo una indagine molecolare, i tumori sono molto diversi tra loro, se noi usiamo un farmaco che ne impedisce la crescita, usiamo quindi un farmaco generico, certamente funziona, ma il farmaco ideale è quello che colpisce l’errore di quel tumore specifico, e allora avremo bisogno di decine di farmaci diversi.
Quando arriveremo a questo risultato avremo terapie più efficaci, più mirate e con meno effetti collaterali. Dobbiamo avere in casa la tecnologia e la capacità di sviluppare e produrre questi farmaci, e dovrà essere alla portata di tutti, perché il sistema sanitario deve essere sempre dei tutti”.
Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della ricerca: “I cinque centri nazionali, tra i quali questo sulla terapia genica e i farmaci a Rna, sono le gemme della nostra corona delle grandi infrastrutture strategiche del Piano, sono modelli di sistema da esportare, internazionalizzare, da industrializzare per dare loro una continuità post 2026.
Le condizioni di questa longevità virtualmente esistono, sono quei temi come le biotecnologie su cui l’Italia non è solo leader ora, ma è destinata ad esserlo ancora di più, magari con il boost del G7 che come Italia presiederemo l’anno prossimo, che rappresenterà proprio a livello di ricerca e innovazione il nostro biglietto da visita.
Siamo paese leader nella farmaceutica, e siamo cresciuti soprattutto sotto il profilo biotech; le biotecnologie sono l’elemento di connessione di tutti gli ambiti di operatività più attrattivi e sfidanti che la ricerca sta in questo momento perseguendo. Quello che abbiamo esportato fino ad ora sarà più efficace se messo a sistema.
Per essere protagonisti del nostro futuro è fondamentale la rete, esattamente quello che fanno i centri nazionali: mettere insieme le energie, ricerca e industria, internazionalizzare il più possibile le nostre realtà con investimenti in capitale umano e in finanziamenti”.
Il Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA riunisce 46 enti pubblici, privati e imprese del territorio nazionale, tessendo una rete di esperte ed esperti in discipline diverse come la biologia molecolare, la genetica, le biotecnologie, la medicina clinica.
Organizzato in 10 Spoke, il Centro concentra le energie innovative in progetti diversi ma correlati. Creando infrastrutture e laboratori all’avanguardia e incoraggiando iniziative imprenditoriali a elevato contenuto tecnologico che valorizzino i risultati della ricerca scientifica e clinica.
Nell’ambito del Centro si lavora dunque per una sanità efficace e sostenibile, che traduca i risultati della ricerca in applicazioni cliniche concrete, in farmaci efficaci e personalizzati: il nostro primo obiettivo è quello di migliorare la vita delle persone con malattie genetiche, e delle loro famiglie.