Roma, 7 luglio 2017 – “Dai minori cosa ci si può aspettare? Con queste parole vergognose il sindaco di Pimonte finisce la sua intervista a una televisione nazionale sul fatto di cronaca che ha visto una giovane di appena 15 anni stuprata da 12 coetanei, tra cui il suo fidanzato. Il Sindaco ha anche definito lo stupro una ‘bambinata’. Troviamo queste parole a dir poco raccapriccianti: un atto di violenza di questo tipo non può mai essere definito in questo modo. Vogliamo dire al Sindaco di Pimonte che dai minori ci possiamo aspettare quello che noi gli diamo in termini di educazione e di rispetto per l’altro. Se questi sono gli esempi, addirittura istituzionali, non ci si può stupire che poi una vicenda così grave, come uno stupro, sia derubricata a fatto minore. Quando invece ci sono educazione ed esempi positivi, i minori possono esprimere ben altro e da loro ci si può aspettare atteggiamenti più che positivi e costruttivi: il risultato lampante è quello del volontariato, dove migliaia di ragazzi, in Croce Rossa e in altre associazioni, donano il proprio tempo per chi è in difficoltà e promuovono la cultura del rispetto e della non violenza”, ha dichiarato il vicepresidente di Croce Rossa Italiana e rappresentante nazionale dei Giovani CRI, Gabriele Bellocchi.