Roma, 21 marzo 2022 – “Quella che prima era una tragedia evidente, ma mai emersa a livello ufficiale, ora è diventata un’atroce realtà. La vicepremier ucraina, Olga Stefanishyna, ha denunciato centinaia di stupri da parte dei soldati russi nei confronti delle donne ucraine. Il tribunale internazionale dell’Aja, che sta indagando sui crimini di guerra commessi durante l’invasione, deve intervenire duramente. Così come è necessaria una ferma presa di posizione da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo”. Lo afferma l’eurodeputata di Forza Italia, Luisa Regimenti, presidente onoraria della “Rete europea delle donne”.
“Quella degli stupri – prosegue – è una forma di tortura terribile, che spesso, quando il conflitto è finito, non viene più affrontato come singolo reato, ma rientra nella più ampia categoria dei crimini di guerra, anche perché per le vittime testimoniare le violenze subite spesso diventa un secondo supplizio”.
La Regimenti spiega che “quanto sta avvenendo in queste drammatiche settimane, purtroppo è una pratica agghiacciante che si ripete quasi ad ogni conflitto. È accaduto per esempio alle donne irachene, trasformate in ‘schiave del sesso’, o alle stesse ucraine nel 2014. Auspichiamo che questi crimini, perpetrati nei confronti delle persone più deboli, inermi, andrebbero perseguiti con maggiore durezza dai tribunali internazionali, a cominciare da quanto sta avvenendo in Ucraina”.