Roma, 7 agosto 2018 – È iniziata dalle coste dell’Argentario in Toscana l’edizione 2018 di Geoswim, il progetto scientifico condotto da ENEA e Università di Trieste per mappare i 23 mila chilometri di costa rocciosa del Mediterraneo con l’obiettivo di studiare le variazioni del livello del mare.
“Esplorando la costa da vicino riusciamo a osservare quello che satelliti e imbarcazioni non riescono a vedere, rivelando le variazioni della costa, i meccanismi di erosione costiera e formazione di grotte marine e individuando la presenza di sorgenti d’acqua dolce”, sottolinea il geomorfologo Fabrizio Antonioli del laboratorio ENEA di Modellistica climatica e impatti.
Nato nel 2012, il progetto Geoswim vede i ricercatori operare in acqua con maschera e pinne spingendo a nuoto un piccolo laboratorio galleggiante, equipaggiato con telecamere, sonar e sonda per le analisi chimico-fisiche. Dopo la circumnavigazione dell’Argentario, questa edizione di Geoswim prevede anche l’esplorazione del limitrofo promontorio di Ansedonia.
“Il nostro metodo prevede lo studio di tutte le forme costiere: dalle grotte, che forniscono dati sulle variazioni storiche della costa e del livello del mare, ai solchi marini, fino alle cavità della roccia. Inoltre l’indagine prevede la raccolta di dati come temperatura e conducibilità, nonché l’analisi dei meccanismi di erosione e formazione dei solchi marini, che vengono anche georeferenziati, vale a dire abbinati a una precisa posizione geografica”, spiega il responsabile del progetto Geoswim Stefano Furlani, geomorfologo dell’Università di Trieste.
Oltre a Fabrizio Antonioli (ENEA) e Stefano Furlani (Università di Trieste), la tappa all’Argentario vede la partecipazione anche dei ricercatori Valeria Vaccher, Federica Muro (Università di Trieste), Marco Taviani (CNR ISMAR), Silas Dean (Università di Pisa) ed Eleonora De Sabata (Medshark).
Dopo la prima campagna del 2012, nella quale sono stati percorsi 250 km dall’Istria a Trieste, Geoswim ha fatto tappa a Malta e Gozo, in Sicilia (Egadi e Ustica), in Sardegna (alcune isole dell’arcipelago della Maddalena, Capo Caccia e Tavolara), nel Lazio (promontorio di Gaeta) e in Grecia (Paros), per un totale di oltre 550 km percorsi a nuoto.