Roma, 22 luglio 2022 – È ora che i cittadini conoscano la verità e siano consapevoli del futuro che li aspetta: il SSR è al collasso. Ci hanno fatto credere di tutto; Il debito e l’Europa, troppi medici e pochi infermieri e adesso il Covid. Altro che lo sbandierato risanamento! La denuncia arriva dall’Anaao Assomed del Lazio.
Non accettiamo più di essere il capro espiatorio di una consolidata mala-gestione. Dal 2011 in poi la deriva finanziaria ci ha fatto imboccare una strada che è ormai prossima al “non ritorno”.
I tagli ripetuti culminati con il DM 70 hanno causato ferite aperte, talmente profonde da risultare quasi insanabili; il DM 77, finanziato in larga parte dal PNRR, non prevede risorse per il personale medico. Nessuno ha mai negato la necessità di dover risanare un debito che rischiava di far collassare l’Ente Regionale, tanto meno i Medici che hanno accettato di tutto pur di dare il loro contributo alla causa.
Ma le scelte attuate, senza nessun confronto e senza nessuna condivisione, hanno portato a ‘rimedi’ che si sono rivelati più dannosi del ‘male’.
C’è voluto il Covid per smascherare una politica che ha di fatto consegnato la Sanità ai privati, definiti maggiormente efficienti, che ha privato gli ospedali delle assunzioni ‘vitali’ per la loro sopravvivenza e quella dei cittadini che, ancora fiduciosi, si sono affidati e continuano ad affidarsi, ma ricevono risposte sempre più tardive e superficiali.
Pronto Soccorso affollati, territorio inesistente, ambulatori con interminabili liste di attesa, specialisti avviliti perché sotto-utilizzati o addirittura dirottati in mansioni diverse dalle loro competenze per fronteggiare la pandemia. Conclusione: ospedali al collasso Non è solo un problema di retribuzioni, che pure sono inadeguate, ma soprattutto un ragionamento legato alle condizioni di lavoro, di vita personale attualmente inconciliabile e di crescita professionale.
Il SSR si fa con la qualità dei Medici e Dirigenti Sanitari. La cultura e il know how degli ospedali dipendono dai professionisti. Mentalità apparentemente ottuse e burocratiche, in incomprensibile opposizione tra direzione politica e apparente pedissequa applicazione di norme tese a sconfessare accordi e continuità di saperi, favoriscono il ricorso a risorse esternalizzate, creano tensioni e sfiducia negli operatori.
Surrogare la professione sostituendola con altre figure che costano meno o peggio con contratti a tempo determinato, non curano sia i bilanci che le persone.
Occorre una decisa inversione di tendenza, con assunzione di professionisti che vedono davanti a loro una progettualità finalizzata alla crescita del Sistema.
L’Anaao Assomed, consapevole del momento critico, dichiara lo stato di agitazione e chiede un deciso cambio di rotta alla politica per la salvezza del SSR:
- progettualità per ospedali e territorio;
- assunzione quali-quantitativa di medici specialisti e dirigenti sanitari;
- per la sostenibilità dei servizi, corretta integrazione delle professioni sanitarie;
- per restituire la sanità pubblica ai cittadini e agli operatori.