Troina, 18 giugno 2019 – Lo sport come strumento per abbattere le barriere della diversità e per favorire un reale processo d’integrazione. Questo il tema principale di un convegno che è stato organizzato dall’Irccs Oasi Maria SS. di Troina, centro di eccellenza sulla Disabilità Intellettiva, la MATTroina Associazione sportiva di pallamano, la FISDIR (Federazione Italiana Sport Paraolimpici degli intellettivo relazionali), e con la partecipazione del Comune di Troina e del comitato FIGH (Federazione Italiana Gioco Handball) Sicilia.
Obiettivo dell’incontro la realizzazione di un progetto di ampio respiro che metta insieme enti sportivi, famiglie e realtà che si occupano di cura e riabilitazione, coinvolgendo tutti in un’unica rete, che garantisca l’inclusione attiva delle persone con disabilità cognitiva e motoria, evidenziando lo sport come stile di vita e riconoscendone la responsabilità sociale.
Diversi i protagonisti di questo appuntamento che si è tenuto nella sala “G. Martino” della Cittadella dell’Oasi, sabato 15 giugno, tra esperti del settore, professionisti e le testimonianze di Paolo Nicolosi detto “Pablo (lo speciale ballerino con la Sindrome di Down), e Carmelo Messina (Campione del mondo, atleta FISDIR calcio a 5), entrambi siciliani.
Tra i temi trattati: I benefici dello sport per le persone con disabilità, le discipline sportive che abbattono le barriere e gli ausili sportivi per le persone con disabilità. Luci e ombre su questo binomio. La pratica sportiva con le sue diverse e immense discipline genera evidenti benefici a livello fisico, motorio, cognitivo, emotivo e soprattutto assume anche una funzione di inclusione e integrazione a livello sociale, in quanto consente la possibilità di poter esprimere le proprie e diverse abilità nelle eterogenee articolazioni sportive. Un’esperienza diversa che aiuta a sfidare le difficoltà del quotidiano, superando le barriere emotive e psicologiche, creare nuove opportunità e sviluppare anche nuove potenzialità.
Le criticità però non mancano e rimane ancora molto strada da fare soprattutto nella dimensione familiare e personale. Se da un lato abbiamo modelli positivi e forti di una rinnovata voglia di andare avanti, grazie anche a degli esempi che provengono da vere e proprie icone nell’ambito dello sport paralimpico, dall’altro, come ha detto Gaspare Majelli, Consigliere nazionale federale FISDIR, “si registrano ancora grosse difficoltà nell’ambito sociale, nei retaggi culturali della gente, delle famiglie e non tutti sono aperti a far vivere queste esperienze. Molti hanno da risolvere problemi personali, di accettabilità di questa realtà. Poi non mancano le difficoltà a reperire, trovare e reclutare i ragazzi. Anche la scuola dovrebbe avere un ruolo fondamentale, ma i risultati non sono ancora del tutto positivi. Nelle istituzioni a parole abbiamo tanta vicinanza e sensibilità, ma per gestire le nostre associazioni occorrono strumenti ed energie diverse, abbiamo delle spese. Gestire una società sportiva richiede equipe ampie, anche perché il rapporto tra operatore e atleta a volte è di uno a uno, in altre occasioni è di uno a tre”.
Per Sandro Pagaria, presidente Federazione italiana gioco Handball Sicilia: “lo sport è per tutti e la pallamano è uno strumento di facile integrazione per chi ha delle disabilità. Passare la palla è un movimento molto semplice e alla portata di tutti. Proprio per questo puntiamo molto su questa disciplina di carattere primordiale e di facile comprensione”.
Per Roberto Pregadio, delegato provinciale Enna CIP (Comitato Italiano Paralimpico), “iniziative del genere sono importanti per sensibilizzare non solo le istituzioni, ma anche le famiglie e i genitori che fanno fatica a far uscire i propri figli. Il gioco serve a dare qualcosa in più i disabili, ai giovani e meno giovani che trovano una loro dimensione e riescono a migliora se stessi”.
Per don Silvio Rotondo, presidente Irccs Oasi Troina: “lo sport si inserisce in un processo di totale integrazione. Deboli e forti devono convivere insieme, diceva sempre il nostro fondatore padre Luigi Ferlauto, e certamente lo sport è una di queste palestre, dove si può convivere insieme e noi come Istituto attraverso varie attività lo stiamo sperimentando con successo e alta partecipazione. Vederli sorridere per noi è un grande dono. Inoltre, attraverso lo sport i ragazzi sono stimolati a muoversi e ciò li aiuta ad integrarsi e li rende più persone colmando un grande divario”.
Altri relatori intervenuti: Marianna Alesi – Psicologa Università di Palermo, Giulio Polidoro – Referente regionali Fisdir nuoto, Angelo D’Auria – Psicologo Fisdir, Michela Carloni e Gianluca Delisi, uno dirigente e l’altro associato Libertas e Figh e Asda Superteam, Marco Carboni – Polisportiva l’Archetto Fisdir, Veronica Mindrescu – Docente di Pallamano Università di Transilvania di Brasov e Giacoma Pappalardo – Fisioterapista Irccs Oasi Maria SS.. di Troina, Scannella Maria Concetta – Presidentessa ASD MATTROINA, l’on. Elena Pagana – Deputato ARS e Fabio Venezia – Sindaco di Troina. A moderare i lavori Serafino Buono, Direttore UOC Psicologia – Dipartimento Ritardo mentale IRCCS Oasi.