Spesa sanitaria, Assogenerici: “Cambiare la governance richiede un cambiamento radicale e non misure contabili”

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medici-2Roma, 9 giugno 2016 – “Mai come in questo momento è evidente che la sopravvivenza del Servizio sanitario universalistico è affidata alla capacità di compiere scelte capaci di generare effetti sul lungo termine e che non sono più sufficienti le misure di contenimento della spesa ormai riproposte in troppe occasioni. Se si mantiene la tendenza attuale, dice il rapporto GIMBE, di qui al 2025 si concretizzerà la scomparsa del nostro SSN, minato soprattutto da una spreco stimato in poco meno di 25 miliardi per il 2015, sprechi che sono determinati in larga misura dal sovra utilizzo di beni e prestazioni, ma anche da frodi, mancanza di coordinamento. Di fronte a questo quadro non si può continuare a ricorrere a misure contabili di corto respiro. Esistono fattori destinati a durare nel tempo, a cominciare dall’innovazione farmacologica, che vanno affrontati con una risposta di lungo periodo: stimando i fabbisogni e valutando le prestazioni sulla base del loro valore” dice il presidente di Assogenerici Enrique Häusermann.

A questa conclusione convergono sia il rapporto presentato dal GIMBE sia l’audizione alla Commissione Sanità del Senato del presidente dell’AIFA Mario Melazzini. “E se si pone l’accento sul valore di ciò che il Servizio sanitario acquista, è arduo non considerare che equivalenti e biosimilari ottimizzano il valore dell’investimento pubblico in salute – prosegue Häusermann – Eppure ancora vi sono rilevanti barriere nel mercato italiano”.

Assogenerici, poi, prende atto con soddisfazione della dichiarazione del presidente Melazzini sull’inefficacia del sistema del pay-back: “Un meccanismo che finisce con il penalizzare proprio un comparto, il nostro, che contribuisce da anni a contenere la spesa farmaceutica. È ormai inevitabile, come dichiarato da Melazzini, che tutto il sistema del rimborso da parte del SSN, in particolare per i medicinali a più alto costo, venga incardinato su concetti come il pagamento in base ai risultati o la condivisione del rischio. È vero: occorre una linea politica precisa e occorre che si riprenda a investire in sanità, ma scegliendo oculatamente su che cosa investire. Gli strumenti per farlo non mancano, ma non è più possibile rimandare ulteriormente una seria riforma di tutta la governance” conclude il presidente di Assogenerici.

fonte: ufficio stampa

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